Così si vestivano le donne nell'Italia antica
Non una metafora, ma letteralmente la storia del costume e della moda dal Paleolitico fino all'età tardo antica e bizantina. Protagonisti della mostra «Moda, costume e bellezza nell'Italia antica», che proseguirà fino al 31 marzo 2004, saranno infatti proprio gli accessori e i monili dei nostri avi. Diecimila reperti su una superficie di altrettanti metri quadri divisi per cento sedi archeologiche sull'intero territorio nazionale. Questi i numeri di un'esposizione che rivela per la prima volta in modo davvero capillare le variabili geografiche e cronologiche del patrimonio culturale italiano attraverso la storia del costume. Molte le rassegne nella Capitale. Corredi, tessuti, sete e tappeti di una ricca famiglia di Aleppo risalenti al XIX e XX secolo sono in mostra al Museo Nazionale d'Arte Orientale. Oreficerie in avorio, ambra e alabastro di età arcaica sono invece visibili al Museo Nazionale di Palazzo Massimo dove è anche possibile tornare indietro nel tempo con un'occhiatina al «togato», abbigliamento classico del cittadino romano. Non manca, nella stessa sede museale, un richiamo alle acconciature maschili e femminili di quell'epoca. Dalle fogge più semplici di età augustea a quelle più elaborate di età flavia. Abiti da matrona di origini greche con tanto di "peplophoros" sono invece in esposizione al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps. Indietro fino al 569 d.c., al Museo dell'Altomedioevo, ci si può fare un'idea delle trasformazioni subite dai costumi del periodo dopo l'arrivo in Italia dei Longobardi e il loro contatto con il mondo bizantino romano. Tradizione e modernità dell'arte giapponese è poi il tema della rassegna del Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico "L.Pigorini". Infine, nel Museo Nazionale Romano alla Crypta Balbi, vengono conservate matrici di piombo e strumenti di lavoro per la realizzazione di oggetti di lusso. Per il Lazio invece, la rassegna curata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici prevede percorsi espositivi presso l'Antiquarium del Canopo di Villa Adriana a Tivoli, al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, al Museo delle Navi Romane a Nemi, all'Antiquarium di Minturno in provincia di Latina, al Museo Archeologico Nazionale di Cassino in provincia di Frosinone, agli Scavi di Ostia, al Museo Nazionale di Cerveteri e al Museo Archeologico di Civita Castellana. Per informazioni si può consultare il sito: www.archeolz.arti.beniculturali.it oppure chiamare lo 06.3265961.