BIENNALE CINEMA DI VENEZIA
Lo ha ribadito oggi il presidente della Biennale Franco Bernabè (nella foto), precisando che la riunione del Consiglio su questo tema è previsto nei prossimi giorni, e rispondendo così alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza di presentazione dei risultati della Mostra delle arti visive. A margine della conferenza stampa, Bernabè ha poi detto di non aver mai sentito il nome dell'attore Giancarlo Giannini come possibile candidato alla direzione della mostra. «In questi giorni c'è stata un po' di agitazione mediatica sui lavori in corso per la riforma dello statuto - ha detto ancora Bernabè - ma i risultati si devono sempre giudicare alla fine di un lavoro, e non in corso d'opera. I lavori sono tutt'ora in corso, e tutti i soggetti sono preoccupati, nel ruolo e nella responsabilità che loro compete, di trovare la forma organizzativa più adatta per la Biennale. Ma tutto procede nelle sedi e nelle modalità giuste». Quanto alla sede operativa della Biennale per il futuro «la sua venezianità - ha precisato - non è in discussione. Per quanto mi risulta - ha detto ancora il presidente della Biennale, incalzato dai giornalisti sul tema del prossimo direttore per la Biennale Cinema - la legge prevede che sia il presidente a fare la proposta e che il cda la approvi e faccia formalmente la nomina. È il consiglio che è sovrano, con questo statuto e con queste regole». Quanto all'attuale consiglio di amministrazione, i suoi cinque componenti «sono stati finora di grande conforto - ha proseguito il presidente - è forse la prima volta nella storia dell'ente che non vi sono conflitti tra presidente, direttore e consiglio di amministrazione, e tutti sono pronti ad agire per il meglio. Questa armonia non è solipsismo, e ci sono le condizioni migliori per fare le cose per bene. Anche se la storia può avere sviluppi imprevedibili - ha concluso - e se tutto questo non condurrà ad un risultato, ognuno prenderà le sue decisioni». Sulla questione dei fondi da reperire per consentire un futuro sereno alla Biennale, Bernabè ha detto che «l'unico soggetto che potrebbe garantire un patrimonio alla Biennale sono le Fondazioni bancarie, ma queste sono troppo gelose delle proprie risorse, da distribuire a pioggia, per destinarle tutte ad una istituzione come questa. Per la prima volta noi abbiamo tentato di far entrare i privati creando l'Associazione degli Amici della Biennale - ha detto ancora il presidente - e dato che sono un uomo pragmatico tento di operare con realismo. E i risultati si sono avuti, nel numero dei visitatori come nella raccolta degli sponsor».