La bella pittura si ferma a Potenza
E ancora l'elaborazione neoclassica, purista e metafisica di Casorati, la rigorosa esperienza di Severini, tra classicismo, neoimpressionismo e cubismo, la vena rivoluzionaria tra azione e rivoluzione di Soffici, l'allucinato primitivismo di Rosai, la complessa sensibilità di Ferruccio Ferrazzi tra ideale classico e ansia di modernità. Sono alcuni dei momenti della grande stagione creativa dell'arte italiana della prima metà del Novecento fatta rivivere da artisti del calibro di Sironi, Oppi, de Pisis, Levi, Gentilini, Campigli, Morandi, Savinio, oltre che degli stessi de Chirico e Carrà. Momenti che ora ritroviamo nella mostra «La bella pittura. 1900 - 1945» allestita, fino al 31 gennaio 2004, nella Pinacoteca Provinciale di Potenza e promossa dall'amministrazione Provinciale nell'ambito dei progetti del Polo della Cultura. Ogni artista è documentato nell'esposizione da alcune opere tra le più rappresentative della propria ricerca tenendo conto dell'ambito in cui si sviluppava lo studio e l'approfondimento dell'arte nei primi decenni del secolo, sul piano dei contenuti, tra l'idea del classico e l'urgente avanzare della modernità e, sul piano più strettamente tecnico, attraverso una disciplina da bottega che imponeva all'artista l'apprendimento dei mezzi espressivi. La rassegna potentina vuole, provocatoriamente, anche nel titolo, evidenziare i valori della pittura, recuperare il senso della qualità dell'opera e restituire al visitatore quel piacere dell'occhio che accompagna l'intelligenza della forma, piacere ormai negato dalle recenti ricerche dell'arte sempre più chiuse dentro schemi univoci e conformistiche propensioni del mercato. In tutto sessanta dipinti e oltre trenta disegni, provenienti da musei e da importanti collezioni private, compongono questa affascinante esposizione, che impone una sosta davanti a ciascun capolavoro. Una sintesi rappresentativa di quella stagione creativa rivive oggi negli ambienti della Provincia di Potenza. Si tratta senza dubbio della migliore produzione pittorica italiana del secolo scorso, che attraversa tutti i fermenti culturali e sociali e assorbe la ventata di rinnovamento che rigenera la cultura europea dell'epoca. R. C.