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L'ALTA MODA romana capeggiata da Valentino (nella foto) è sbarcata ieri per la prima volta a Bruxelles, ...

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Dopo il clamoroso addio a Roma nel 1989, la moda firmata dal principe degli stilisti italiani partecipa dunque ad un evento internazionale e istituzionale dedicato all'eccellenza stilistica dell'Alta Moda Italiana con undici suoi capi, e come tutor le sei nuove griffe del made in Italy, presenti all'evento. Ma quale significato dare alla partecipazione di Valentino alla serata eccezionale e unica organizzata a Bruxelles da AltaRoma con il sostegno della Regione Lazio e dell'Ice, se non quello di un riavvicinamento alla capitale, abbandonata ma mai ripudiata dallo stilista, giacchè è ancora lì il suo quartier generale. La questione è complessa. «È sempre un motivo di orgoglio - spiega Valentino, che tuttavia non è fisicamente presente a Bruxelles a causa di impegni di lavoro all'estero - essere chiamato dal mio paese ad essere l'ambasciatore della creatività italiana. Ho accettato l'invito con lo stesso entusiasmo con cui ho realizzato le uniformi dei nostri atleti per le Olimpiadi di Los Angeles o di quando ho rappresentato l'Italia in occasione delle sontuose celebrazioni per i 500 anni della scoperta dell' America. L'Alta Moda - precisa lo stilista - è uno dei più importanti esempi della nostra inimitabile capacità creativa e imprenditoriale e sono felice che siamo invitati a presentare le creazioni dei giovani che dimostrano che la magia della moda italiana continua ad essere viva e vitale». «Il marchio Valentino - precisa anche l'ufficio stampa dello stilista - è qui perchè il nostro settore deve rimanere una delle attività di riferimento del nostro Paese. Perchè ciò avvenga è necessaria una crescente cooperazione a livello europeo. Siamo qui per testimoniare il nostro impegno nel processo di sviluppo internazionale che ha nel madi in Italy uno dei suoi elementi più importanti». Insomma Valentino tornerà a sfilare a Roma? «Se si creeranno le condizioni e le occasioni giuste - taglia corto l'addetto stampa - non è escluso». Sotto a 1.400 metri di seta tricolore di Serico del Comasco, l'Alta Moda Italiana, sale in scena sul palcoscenico di Bruxelles, sotto la regia di Alberto Garbati. Tredici griffe in tutto, sette big della couture (con cinque capi ciascuno) e sei nomi della new generation (quattro capi ciascuno): Gattinoni, Raffaella Curiel, Fausto Sarli, Gai Mattiolo, Marella Ferrera, Lorenzo Riva, Egon von Furstenber, tra i big; Angelo Mozzillo, Marco Coretti, Gianni Calignano, Michele Miglionico, Laura Pieralisi, Bianca Maria Gervasio, tra le new entry. Presenti anche due studenti dell' Accademia di Belle Arti Lorenzo da Viterbo: Tiziano Riccini e Luigi Vitelli. Lo show della moda è introdotto da Anna Marchesini, che recita tra un quadro e l'altro due brani scritti da lei: una rielaborazione di un racconto di Italo Calvino e un testo ironico su lifting e moda. Due mimi introducono 35 capi dei giovani stilisti. Segue un balletto di due etoile della Scuola di danza di Bruxelles ed è la volta di Gattinoni con la sua Venere di Urbino, ispirata alla mostra «La Venere Svelata», portata a Bruxelles da Umberto Eco e Omar Calabrese, Sarli Curiel, Furstenberg, Mattiolo, Ferrera, Riva. Valentino chiude con i suoi capi in bianco, nero o rosso, indossati da modelle giunte apposta da Parigi. Uno schermo gigante proietta alle spalle del quadro finale le immagini dei 40 anni di attività del couturier. Sul video appaiono i volti di Veruska, Iman e Claudia Schiffer. Nel parterre, di circa mille invitati, figurano i nomi di: il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, Umberto Vattani (rappresentante permanente dell' Italia presso la Ue), Massimo Macchia, ambasciatore italiano a Bruxelles, Maurizio Moreno, ambasciatore italiano presso la Nato, Beniamino Quintieri, presidente dell' Ice, Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, Stefano Dominella, presidente di AltaRoma, Etienne d'Avignon, ex commissar

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