di ANNALAURA FUMO IN QUALE maniera hai deciso di torturarti oggi? Indossando scarpe con tacchi altissimi.
Una gonna così corta che non è possibile sedersi normalmente in pubblico. Una capo di abbigliamento già out due giorni dopo averlo acquistato. Ecco, dunque, come la moda può diventare una autentica tortura. Soprattutto per le donne, costrette più degli uomini a scegliere abiti e accessori poco confortevoli. A sollevare la questione è una gentile signorina americana, Jessica Goode, che dalla Florida inventa Fashionable torture, un sito internet visitabile all'indirizzo http://www.geocities.com/raspberry_phantom, creato per gioco e per esercizio. La graphic design pone a tutti i visitatori la fatidica domanda: «Perché la moda richiede spesso di sottoporci a così tanta tortura?» La prima risposta viene da un saggio «Dress as an Expression of the Pecuniary Culture», scritto cento anni fa da Thorstein Veblen. L'autore spiega questa inclinazione come una vera e propria forma di masochismo e la ritiene strettamente collegata allo stato sociale di appartenenza del soggetto. Lo scrittore osserva che generalmente chi indossa scarpe di pelle non è certo impegnato in alcun tipo di attività manuale. Una mise elegante non solo è costosa, ma è anche un segno di distinzione. Il sigillo di uno stato sociale elevato. «Certamente chi indossa un corpetto o dei tacchi molto alti non lavora nei campi», sottolinea Sir Thorstein. Questo accadeva nel secolo scorso. Oggi la situazione quanto è mutata? «Questo genere di accessori - spiega la psicologa Brunella Capisciotti - risulta non solo il simbolo di un certo tipo di potere economico ma, nel caso specifico delle donne, rappresenta anche il mezzo per comunicare aggressività e anche per mettersi in mostra». La giovane americana compie un lavoro di ricerca molto dettagliato, studiando le origini di alcuni capi di abbigliamento noti per essere piuttosto scomodi. Il corpetto, per esempio. Sul sito è possibile osservare l'evoluzione stilistica di questo modello, fino alle ultime creazione di couturiers come Christian Lacroix, Ungaro e Valentino, che hanno disegnato corpetti molto glamorous e anche molto costosi. Celebre quello indossato da Madonna in uno delle sue rumorose apparizioni. Emblematico anche il caso delle scarpe con tacchi molto alti. Jessica fa riferimento a uno studio secondo il quale una altissima percentuale delle donne americane non si sente affatto a suo agio con le scarpe che indossa, nonostante il prezzo elevato. Avvalorata la tesi del Fashionable torture, la ragazza chiede che qualcuno le spieghi perché la moda è stata ed è anche una forma di tortura per il corpo. Giorgio Gaber, forse, le avrebbe risposto citando il titolo di una sua vecchia canzone: «Quando è moda è moda». Il dibattito, comunque, resta aperto.