Morricone, il fado dopo il no a Sanremo
Sì, perché Ennio Morricone è uno dei compositori più attivi nel mondo del cinema, ma non solo. E la nostra conversazione ci rivela le sue ragioni: quelle di un musicista completo, il quale questa volta si cimenta, nel nuovo disco «Focus», con la collaborazione preziosa della cantante portoghese Dulce Pontes nella celebrazione del suo vasto repertorio, regalandoci, tra l'altro, quattro brani inediti come «I girasoli», «Voo», «Antiga polavra» e «Amalia por amor», tributo per la leggendaria interprete di "fado" Amalia Rodrigues. Sin dal primo ascolto la voce della cantante portoghese e le composizioni di Morricone rendono ancora più vive le immagini dei film come «C'era una volta il West» o «Nuovo Cinema Paradiso». Dall'altra parte la Pontes dà prova delle sue qualità camaleontiche non solo interpretando diversi stili vocali ma cantando in quattro lingue: spagnolo, portoghese, italiano e inglese. Durante l'ascolto del cd Morricone, presente in sala, ha ricordato il debutto nel cinema, sottolineando con estremo rammarico due aspetti: il primo è quello di come la coerenza del pensiero giovanile, abbia dovuto, nel corso degli anni, scendere ai compromessi dello show bussines e di come si sia sempre rifiutato di scrivere canzoni per programmi, se non in una occasione quando compose la musica del brano «Se telefonando» con le parole di Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara portato al successo da Mina nel programma radiofonico «Gran Varietà». «Il primo a chiamarmi fu Luciano Salce - racconta il compositore - il quale mi interpellò per scrivere la musica di un suo film, "Il federale". E lì ho capito quale sarebbe stata la mia strada. Già allora, eseguendo alla tromba musica per lo più scritta per il cinema, mi resi subito conto che il livello generale era molto scadente, veramente deprimente. Sembrava quasi che i musicisti che si dedicavano al cinema lo facessero senza alcun impegno, come se un film fosse un'espressione artistica inferiore. Ed io, che studiavo composizione, capii che quella del cinema poteva esser una strada da intraprendere». Morricone si è poi interrogato sulla funzione della musica nel cinema. «La musica nel cinema non c'entra niente. Si potrebbe fare a meno della musica in un film. È un elemento estraneo all'obbiettività del film. È un elemento astratto. La musica deve entrare nel film in maniera discreta, io dico "educata". La musica entra ed assume l'importanza che deve avere. Soltanto così si può avere il meglio dei suoni arbitrari che il compositore e il regista vogliono mettere in fila». In attesa di ascoltare la nuova opera del maestro che farà da colonna sonora al film di Florestano Vancini «.. E sorridendo l'uccise», Morricone ha espresso un giudizio sul Festival di Sanremo. «Non lo ascolto per niente, non perchè lo disprezzi. Anzi, c'è un grande clima, si giudicano anche grandi cantanti che però interpretano canzoni mediocri. Due mesi fa sono stato contattato dal direttore di Rai Uno, Del Noce, che mi ha proposto di fare il direttore artistico. Ho rifiutato. Gli ho detto che non ci capisco niente di canzoni, sono da anni fuori dal giro, non so più fare l'arrangiamento degli esecutori e che, quindi, era meglio cercare qualcun altro. E poi quando c'è il Festival preferisco andare a dormire...».