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di NATALIA POGGI DISLOCATORI letterari di tutto il mondo unitevi: il grido di battaglia ...

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Chi lo scrive cerca l'afflato con altri bookshifters (letteralmente sposta-libri) come lui (o lei) che frequentano il blog. E raccoglie entusiasmi e, soprattutto, nuovi proseliti. Siamo ai primordi di una moda che, se prende piede, potrebbe dare del filo da torcere a molti. A cominciare dai commessi di librerie. Ma in che cosa consiste quest'operazione di dislocamento letterario? Si entra in un media-store dove capita spesso di vedere in bella mostra i libri molto pubblicizzati (soprattutto nei salotti tv) ma non particolarmente «meritevoli» (agli occhi del bookshifter) e altri testi ritenuti più interessanti infilati in posti meno accessibili. Scatta lo spostamento senza farsi scoprire. Due o tre esemplari del tipo «buono» vengono posizionati su quelli «non buoni»: bastano 30 secondi e il gioco è fatto. L'autore del primo blog ha scavalcato l'ultimo libro di Zichichi con «Nexus» di Buchanan. C'è chi ha riesumato in qualche scaffale polveroso «Il barone rampante» di Calvino e zac! l'ha schiaffato sopra l'edizione economica di «Non ti muovere» di Margaret Mazzantini. Premesso che si tratta di azioni innocue il bookshifting ha un alto valore simbolico. Può anche essere un atto di ribellione e protesta nei confronti di editori e distributori che tendono a privilegiare sempre gli stessi autori. Una certa allergia verso quei libri la cui lettura non produce esperienza, perchè appunto sono non-storie. Sull'esempio dei bookshifter internettiani il programma di Radiouno Rai «Il baco del millennio» ha ricavato uno spazio dal titolo «Cambia il libro» dove gli ascoltatori confessano le loro dislocazioni. Fioccano le testimonianze. C'è una signora che ha coperto l'ultima fatica letteraria di Bruno Vespa con un testo della poetessa Anna Achmatova; c'è chi ha sostituito l'ultimo libro di Panza (che non gli è piaciuto) con il penultimo, c'è chi copre, a priori, raffinate edizione Adelphi con corposi volumoni di Ken Follett. C'è pure chi vorrebbe attuare azioni di protesta ma ancora non ne ha avuto il coraggio: la maggior parte di loro ce l'hanno con Baricco e Vespa. C'è chi vorrebbe addirittura dargli fuoco. Infine la candida ammissione di un'insospettabile old lady che queste azioni di disturbo l'ha sempre fatte: semplicemente girando le copertine occultando così autore e titolo. «La verità è che molti lettori non ne possono più dei non-libri - spiega Piero Dorfles curatore della rubrica radiofonica — il volume di ricettine del personaggio famoso, il barzellettiere, il galateo in pillole. Fondamentalmente quel genere che pullula soprattutto nei grandi media store e nelle fiere del libro. E poi non ne possono più dei pluripremiati e degli onnipresenti». Gli editori sono avvertiti.

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