QUARANT'ANNI DI RAPPRESENTAZIONI
Una scommessa vinta che porta la firma di tre menti «illuminate» dell'Aquila di quel tempo: Peppino Giampaola, Errico Centofanti e Luciano Fabiani. La stessa scenografia scelta per la serata, animata dai protagonisti del Tsa degli ultimi 40 anni, era il risultato del complesso mosaioco tra i costumi e le scene più originali selezionati tra i 170 spettacoli prodotti e le migliaia di recite sia in Italia che all'estero. Un Teatro che ha visto calcare le sue scene dalle tre grandi protagoniste del palcoscenico dell'ultimo secolo: Pupella Maggio, Piera degli Esposti (nella foto) e Alida Valli. Da non sottovalutare la guida di celebri «timonieri» tra i quali Antonio Calenda, Gigi Proietti e Beppe Navello. Un bell'esempio di meta-teatro, dunque, per celebrare i primi quarant'anni dello Stabile d'Abruzzo che non ha alcuna intenzione di competere con i «giganti Italiani», ma si propone, invece, l'obiettivo, non meno ambizioso, di raggiungere sempre più numerose e differenziate fette di pubblico. La serata del compleanno del Tsa (i 40 anni di vita sono narrati in un volume a cura dell'Ente) è stata anche l'occasione per parlare di programmi futuri che mirano in particolare alla riscoperta dei grandi classici attraverso una rilettura creativa accanto a proposte di drammaturgia nuova, anche azzardata, ha ammesso il direttore artistico del Tsa Franco Ricordi. La ricca stagione 2003/2004 ci presenterà un «Edipo Re», in scena nel marzo 2004, che fungerà da trait-d'union tra il passato e le tradizioni antropologiche dell'Abruzzo. «Il progetto più entusiasmante per il 2005 — ha continuato Franco Ricordi — sarà "I Masnadieri" di Schiller, un testo che non si rappresenta da 20 anni in Italia». Un omaggio al grande filosofo tedesco in occasione del bicentenario della sua morte. Ancora: sulla scia dei grandi classici, una doppia co-produzione con Gabriele Lavia: «Re Lear» e «Misura per misura» di Shakespeare. Tra i progetti del Tsa anche l'allestimento di un Centro di drammaturgia che sarà dedicato alla memoria del grande Eduardo de Filippo.