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di PAOLO CALCAGNO MILANO — «Meglio 'na Canzone» non è il titolo del nuovo programma politico ...

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Le 14 canzoni dell'album sono state presentate ieri sera in un concerto dal vivo, al Ca' Bianca di Milano, dal menestrello partenopeo che da oltre due anni vive, scritturato, sotto l'ala protettiva dell'uomo più potente d'Italia. «Mi ritengo un uomo fortunato - ha esordito Mariano Apicella, poco prima di salire sul palco - Grazie a Dio, il 27 maggio del 2001, ho incontrato a Napoli un grande uomo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Quella sera Apicella stava svolgendo il suo lavoro di «posteggiatore», cioè colui «che con la chitarra in mano "posteggia" le coppie al ristorante, creando la giusta atmosfera». Il ristorante era il «Caruso» dell'hotel Vesuvio di Napoli, dove Berlusconi e i suoi alleati politici, Fini, Buttiglione e altri, si erano riuniti dopo la sconfitta elettorale al ballottaggio per l'elezione del sindaco della città (il candidato del Polo Martusciello fu sconfitto dalla Jervolino). E mentre Apicella stava accordando la sua chitarra e provando la sua voce morbida, il presidente Berlusconi gli si avvicinò e sorridendo si presentò come «collega», riferendosi al suo passato di chansonnier. «Quella sera, dopo avermi sentito cantare - ha aggiunto Apicella - il Presidente mi propose di andare ogni fine settimana a casa sua, per accompagnare musicalmente i pranzi e le cene. La prima volta che ci andai, c'erano Bossi (gli piace "Luna rossa"), Fede, Urbani, Dell'Utri, i soliti, insomma». E così, Mariano Apicella, da umile posteggiatore di via Caracciolo «da sempre apolitico», è finito sulla Pravda e sull'Independent, è stato intervistato da Newsweek e Le Monde, ha cantato per Putin e altri eccellenti nomi della scena politica, italiana e internazionale. «Il Presidente e io abbiamo composto in questi anni tantissime canzoni, oltre a quelle dell'album ce ne sono almeno altre 30 - ha rivelato Apicella - Talvolta, come per "Senza Te", lui ha scritto prima il testo; più spesso, io ho composto prima la musica e poi il Presidente ha aggiunto il testo. Le canzoni sono nate quasi tutte nel tinello della villa La Certosa, in Sardegna, dove bevevamo solamente tisana». Le 14 canzoni dell'album che la Universal domani manderà nei negozi (si annuncia una fitta campagna promozionale che incomincerà già dopodomani da Panariello, su Raiuno) sono 8 in dialetto napoletano e 6 in italiano, e sono tutti brani melodici d'amore. «"Meglio 'na canzone" risale al Natale 2001 (il titolo lo suggerì l'onorevole Ignazio La Russa) - ha spiegato Apicella - la seconda "Pe' nun te penzà", è dell'inizio del 2002. La mia preferita è "Col cuore in gola", quella del Presidente "A gelusia" che , secondo me, è autobiografica: il Presidente dedica sempre le canzoni alla moglie, la signora Veronica». 39 anni, sposato, con due figli (Antonio 12 anni, Ilenia 9), Apicella ha coronato il suo sogno di incidere un disco tutto suo. «Spero che questo album mi porti qualche soldino - ammette il bravo cantante napoletano - Certo, non mi lamento, da quando lavoro per il Presidente Berlusconi guadagno bene». E Berlusconi come se la cava con il napoletano? «Molto bene - garantisce Apicella - Anni fa, in Francia, il suo cavallo di battaglia era "Chella là". Lui dice sempre di voler incidere un disco tutto suo per regalarlo alla famiglia e agli amici».

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