«DOMANI TI PERDONO»
L'ultimo libro di Alessandra Appiano (dopo «Amiche di salvataggio») conferma le sue doti di narratrice ironica di guai femminili del nostro tempo. Descrivendo con un linguaggio diretto e a volte spassosamente brutale, uno spaccato tipico di un certo ambiente giornalistico pseudo snob ma in fondo in fondo piuttosto squallidino, la Appiano ci parla di un gruppo di amiche non troppo amiche. Anzi, così amiche che arrivano a scriversi lettere al vetriolo in cui se ne dicono di cotte e di crude, facendosi anche del male, ma forse solo perché hanno bisogno l'una dell'altra. Le donne, quelle che ci stanno intorno tutti i giorni, dalla collega brutta, stakanovista e arrampicatrice, all'amica squattrinata con bimbo a carico, fino alla bella-brava-ammirata ma sfortunata in amore che poi sceglie la strada dell'impegno sociale, sono ancora una volta al centro del mondo e del racconto. Un racconto irriverente e sincero in cui le trenta-quarantenni possono riconoscersi facilmente, con tutte quelle fissazioni tipiche della loro generazione. Tutte prese dal lavoro e dall'indipendenza, ma solo apparentemente, perché in realtà non fanno altro che rincorrere il sogno romantico e velleitario di un amore soddisfacente e perfetto che non arriverà mai. «È meglio regalarsi un libro divertente anziché un uomo noioso?», si chiede la scrittrice sul retro della copertina e lo slogan diventa un manifesto poetico per la Appiano. I suoi uomini, infatti, non sono certo un granché. La scelta varia dal seduttore maturo e viziato che preferisce non mollare la moglie che detesta pur di non compromettersi nell'avventura della sua vita, al rozzone che a tavola chiede gli stuzzicandenti. Poi c'è l'intellettuale tanto amato finché non disponibile al 100%, che quando si libera (scaricato dalla sua ex) diventa insopportabile e depresso... Insomma, forse è meglio rimanere single, sembra la morale di fondo. Single, ma impegnate e felici. Eh sì, perché il pupo tanto agognato (ma solo per status symbol) alla fine ti tronca la carriera... E allora, se proprio non siete portate per il sacrificio familiare, non resta che l'impegno sociale: diseredati, drogati e ragazze madri. E un uomo vero, l'unico rimasto e assolutamente non disponibile, che si chiama Don Giuseppe. Alessandra Appiano, «Domani ti perdono» Sperling & Kupfer, 213 pagine, 14 euro