Antonella Steni: «La mia Piaf triste e struggente»

L'operazione, unica nel suo genere, nasce da una intuizione di Mario Smeriglio che la produce e l'ha messa in cantiere prima ancora che il musical fosse presentato, con grande successo, sui palcoscenici francesi. La regia è affidata a Carlo Lizzani che sottolinea di averla accettata perché particolarmente interessato al mondo musicale dell'epoca. I testi sono stati scritti da Giuseppe Manfridi. «Sulla scena ci saranno due personaggi principali, io e Paolo Malco, nei ruoli rispettivamente della Piaf e di Cocteau al quale la cantante fu legata da una grandissima amicizia, al punto che lo scrittore morirà poche ore dopo la prematura scomparsa della Piaf, senza avere avuto il tempo di leggere il discorso funebre da lui scritto», anticipa Antonella Steni. Il musical italiano inizia proprio dalla morte della cantante. Cocteau, nella prima scena, porge una coppa di champagne alla Piaf, che lui vede in una sorta di visione, invitandola a brindare. «Il perché lo capirai tra poco», profetizza sibillino lo scrittore, alludendo alla sua morte imminente. Da questo momento, come tanti flash back cinematografici, si aprono, sul palcoscenico, molteplici sipari finalizzati a raccontare, tra prosa e musica, le tappe dell'esistenza della cantante che si dipana in tre epoche successive. La prima è quella della nascita, avvenuta il 19 dicembre 1915. La Piaf, che all'anagrafe si chiamava Edith Giovanna Gassion, secondo alcuni sarebbe venuta al mondo cieca. E la leggenda che avvolge alcuni periodi della sua vita, vuole che sia nata su un marciapiede. «È sempre stata circondata da un alone di mistero la sua, successiva, miracolosa guarigione. Lei stessa si era convinta di aver riacquistato la vista grazie alle preghiere delle sue tante piccole amiche», dice Antonella Steni Il racconto arriva poi alla tormentata fanciullezza trascorsa con la nonna tenutaria di una casa chiusa. Giungendo, tappa dopo tappa, alla maturità, alle relazioni sentimentali con uomini come Ives Montand ed il pugile Marcel Cerdan, morto in un incidente aereo. «Fu lei stessa a chiedergli di prendere un aeroplano per raggiungerla in tempi brevi», sottolinea Antonella Steni. «Un rimorso che peserà sulla sua coscienza e che, come tutti i trionfi, gli eccessi e le sofferenze della sua vita infelice, sarà sottolineato dalla struggente suggestione delle canzoni da lei stessa interpretate e da me riproposte in scena», dice la Steni impegnata, in questi giorni, a registrare tutti i brani previsti ed a provare le tre canzoni nuove scritte appositamente per il musical.