Barbra canta i film più belli
«The movie album», questo il titolo della raccolta, contiene canzoni che spaziano dal 1935 al 1988, da «Smile» inserito in «Tempi moderni» a «Calling you» di «Bagdad Cafè», presumibilmente con un gusto complice della cantante che ha preferito non inserire brani tratti dalle sue pellicole. Dunque un album dettato dai ricordi personali, da scelte autonome, suggerimenti artistici e non industriali (il che non toglie che l'album possa rivelarsi un grande successo), prova ne sia la dedica del disco a Gregory Peck, leggenda del cinema americano e grande amico della cantante. È noto che la Streisand è da anni una delle donne più potenti e influenti dell'industria dello spettacolo, in grado di trattare in prima persona come produttore, regista e star. Tutto ciò ha alimentato la leggenda di donna difficile, bizzosa, maniaca del controllo totale, ma anche icona degli omosessuali, femminista iconoclasta e fortunatamente impareggiabile interprete di commedie leggere e attrice drammatica di grande potenza. Una donna che ha saputo imporsi a dispetto della scarsa avvenenza e costruire il successo sulla sua forza di volontà e su un estremo rigore professionale. Caratteristiche che alla fine l'hanno allontanata dalla musica e soprattutto dalle esibizioni dal vivo, per le quali conserva una profonda avversione. «The movie album» è pura riconciliazione, inutile dire che la Streisand, sorretta da un'orchestra di 75 elementi e supportata dai migliori arrangiatori, in alcuni brani canta da urlo, come in «Moon river», «How do you keep the music playing?» o «You're gonna hear from me». Un disco per sottili amatori del saper cantare che per un attimo ci riporta ad una notte degli Oscar di tanti anni fa, allorché Sophia Loren rivolgendosi alla Streisand disse: «Darei qualunque cosa per saper cantare come te». Istintiva la replica della cantante: «Se potessi avere l'aspetto che hai tu non vorrei nemmeno parlare». Autostima a parte, certe considerazioni non hanno impedito alla cantante di diventare una delle star più ascoltate da parte di tre presidenti democratici e di essere a 61 anni una donna attraente, ambita da partner molto più giovani, sia pure all'interno di una vita privata molto chiacchierata e per certi aspetti devastante, non necessariamente vissuta da star. «Non mi sento una leggenda - ebbe a dire tempo fa - mi sento piuttosto un lavoro in corso».