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«Il meglio da fare in questo mondo è uscirne»

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Ironico e onirico è il percorso che si compie in «Happy end» (107 pagine, 10,50 euro), il romanzo di Montalbán che esce per Frassinelli. E colpisce la citazione in calce al libro, tratta da «Viaggio al termine della notte» di Celine che dice: «Il meglio che uno possa fare quando è in questo mondo è uscirne. Pazzo o non pazzo, con o senza paura». Il libro, parte della raccolta di scritti «Subnormales» che comprendeva anche «Questioni marxiste», ci fa entrare nei miti e li prende di mira a partire dal protagonista, una sorta di Humphrey Bogart, simbolo dell'uomo invincibile. «Avevo soltanto un trench e un cappello come bagaglio e alcuni frasi di sicuro successo» dice lui stesso parlando con il suo compagno di questo viaggio che è anche un viaggio nelle parole». E a muovere il protagonista è il desiderio di vivere una «dannata storia d'amore» ma la sua vera ricerca si rivelerà poi quella della libertà che passa tra le guerre europee e la rivoluzione cubana. Tra saggio e romanzo il libro è anche pieno di citazioni letterarie come «La sepoltura dei morti» di T.Stern Eliot, di canzoni e versi anche in francese.

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