PER la terza settimana consecutiva la «Domenica in» di Paolo Bonolis è riuscita ad avere la meglio sulla ...
Ed il transfuga di Cologno Monzese rischia, a questo punto, di diventare, addirittura, il salvatore del dì festivo targato Raiuno. Ma i contenuti ai quali Bonolis ricorre per aver ragione sulla concorrenza assumono contorni preoccupanti. Domenica sera, infatti, nella seconda parte del contenitore, quella più attenta all'audience, è stata mostrata una ecografia in diretta ad una donna incinta. L'esame medico condotto sotto i riflettori, ha coinvolto sia il conduttore che il ginecologo al quale era affidato il controllo che il marito della signora che ha accettato di sottoporsi all'ecografia. Bonolis aveva anticipato l'evento in toni entusiasmanti, ringraziando persino la Rai che gli consentiva di realizzare in video cose mai fatte prima. Ad uno sguardo attento ci si accorge che il ricorso a fatti straordinari per il video, ma discutibili, non giustifica la corsa all'audience e la fama di nuovo successo di cui Bonolis sembra assetato. «Domenica in» è sempre stato un contenitore per famiglie. Sono giustificati tutti gli altri segmenti della trasmissione, che ricopiano giochi, quiz, segmenti di programmi già visti e rivisti. Si riesce persino a stendere un velo sulla superficialità di altri frammenti del contenitore, sulle gag di Magalli, sull'ugola di Claudio Lippi che sembra voler ritrovare una seconda giovinezza canora. Si può passare sopra anche alla poltrona girevole sulla quale si parla di extraterrestri, di Ufo, di argomenti finalizzati a catturare la curiosità della gente. Ma la vita televisiva non può fare a meno, come quella umana, di una privacy, in nome della quale si dovrebbero accantonare idee che spesso non si conciliano con la tradizione domenicale di una Tv per famiglia. Mar. Cat.