Nelle terme le tecniche rubate ai popoli antichi
Sono le offerte delle terme italiane che da «luogo di benessere», ai tempi degli antichi romani, a «presidio terapeutico», come alcune vengono considerate oggi, hanno alle spalle una storia lunga millenni. Una storia che testimonia l'approccio un po' spirituale, che tiene conto della globalità dell'essere umano, e non soltanto delle singole malattie che lo colpiscono. Se nell'antica Roma le prime terme furono piccole e semplici, durante l'epoca imperiale diventarono grandiosi edifici aperti a tutti, frequentate tutti i giorni da ogni ceto sociale. Un luogo di incontro per scambi sociali, dunque, luoghi pubblici con annessi biblioteca, sala per conferenze, palestra, stadio e solarium. Le donne, raccontano le cronache, in locali riservati o in orari diversi dagli uomini vi furono ammesse già nel 31 a.C. Nate per offrire bagni all'aperto e in acqua fredda, le terme dei romani iniziarono poi a sfruttare le sorgenti per fini specifici. Come le Acque albule di Tivoli, vicino Roma, menzionate da Virgilio nell'Eneide, o quelle di Chianciano, Napoli, Pompei, Pozzuoli o Ischia. Tutte località con sorgenti terapeutiche preziose per la salute ben conosciute dai medici dell'epoca, quali Plinio, Galeno, Celso ed Erodoto. Messo al bando l'edonismo, nei secoli bui del Medioevo scompare l'uso del bagno come pratica igienica, ma la considerazione per le terme rimane: è in questo periodo che si studiano i meccanismi di azione delle acque, che viene riconosciuta l'attività delle acque sulfuree per le malattie della pelle e quella delle acque salsobromoiodiche per trattare la sterilità della donna. Le terme tornano in auge nel Rinascimento. Dotti medici di quel tempo, quali Bacci, Falloppio e Mercuriale, si interessano delle cure a base di acqua, dell'idrologia. Ma la teoria «umorale» regna sovrana e l'acqua, raccontano le cronache, resta un mezzo per allontanare umori guasti e veleni che provocano le malattie. Nel '700, con l'arrivo della chimica moderna, vengono studiate le acque nella loro composizione. Ma sarà solo nel secolo successivo che alle acque minerali si farà giustizia: gli innumerevoli studi, resi possibili dal progresso di fisica, chimica e biologia, riconosceranno che si tratta di medicine complesse, non riproducibili artificialmente. Così gli stabilimenti termali, un po' dappertutto in Italia e in Europa, cambiano faccia e si trasformano. Con la maggiore importanza data al settore rivolto più specificatamente alle cure mediche, le terme non sono più soltanto un luogo di svago come erano diventate nel '700, ma ritornano ad essere, come ai tempi degli antichi romani, un posto dove ritrovare il «benessere».