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Scarpe, borsette, bustini: tutto di plastica

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Il tutto, di plastica. Questo materiale universale è oggi più che mai nuovo feticcio di moda, corteggiato dagli stilisti. Non solo. Anche rullini fotografici e ticket del metrò possono servire per realizzare abiti all'ultima moda. In natura nulla si crea e nulla si distrugge e perciò tutto si può trasformare, come le materie plastiche, dalle mille vite. Possono, ad esempio, anche essere usate per creare anche golf. Sono sufficienti, infatti, alcune bottiglie da un litro e mezzo, più una piccola percentuale di lana, per realizzare calde sciarpe, morbidi pile e comodi maglioni. Insomma, la parola d'ordine sembra proprio sia «riciclare», un nuovo modo di esprimere la propria creatività. Utilizzando unicamente polimeri vergini e tecniche mirate, la potenzialità della plastica può perciò essere applicata alla moda per proporre, con un taglio più glamour, abiti e accessori realizzati con materie inedite per esprimere nuove ipotesi di abbigliamento. E non casuale, visto come questo settore cavalca lo sviluppo dei materiali come veicolo di innovazione per sviluppare soluzioni inedite. Tunichette di micropiastrine mobili che accompagnano il movimento del corpo; linee geometriche ed essenziali che con esso si deformano, gli abiti di plastica e metallo catturano e seducono. Dalle forme semplici, lineari, squadrate, a trapezio fino a proporre impermeabilini di plastica trasparente con cuciture in forti colori a contrasto. E ancora, corti abiti ricoperti da un fitto reticolo di tessere di plastica, in una sorta di estrema semplificazione di forme, con tanto di cinturone e occhiali. Abiti tintinnanti di piastre e dischi, frange, maglie metalliche e stivali da astro-fashion victim, con borsette dalle forme geometriche, giacche che diventano poltrone, abiti-cellule in plastica, in una sorta di rifugio. Conciliando la contraddizione tra movimento e desiderio di stabilità, l'abito si trasforma, quindi, in un guscio personale e flessibile che identifica e protegge chi lo indossa, diventando specchio di una identità individuale e, al tempo stesso, interfaccia con il mondo. In effetti gli stilisti si sono sbizzarriti nell'interpretare e rinnovare in chiave fashion la materia più utilizzata al mondo. Plastica quasi mai pura, spesso contaminata con tempi e stili differenti, per inventare un modo per giocare. Come non divertirsi con gli abiti spiegazzati grazie a giochi di fuoco e di calore? Il risultato sono abiti e accessori piacevoli e innovativi che, se da un lato sono il frutto del libero sfogo creativo dei designer, dall'altro vogliono essere un suggerimento di interpretazione e riciclaggio di un materiale versatile dalle infinite possibilità di utilizzo. D. D.

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