di MARIDA CATERINI UNA CREMA a base di luppolo per tonificare e rassodare i muscoli addominali.
Ma nella top ten delle erbe più consigliate nel settore della bellezza e dell'estetica la prima posizione è occupata dall'aloe, le cui caratteristiche di protezione della pelle sono tali da renderla consigliabile sia sotto il sole che con i grandi freddi. Sono alcuni dei consigli che i professionisti delle erbe forniranno al pubblico durante una tre giorni dedicata a spezie, tisane, degustazione di antiche ricette, conoscenza di erbe e prodotti naturali provenienti dal mediterraneo e da più lontano. Si inizia oggi, alle 12,30, presso l'Aranciera dell'Orto Botanico dell'Università La Sapienza di Roma e si prosegue domani e domenica con un lungo e caratteristico viaggio attraverso l'antico mondo dell'erboristeria. La manifestazione, dal nome «La città dei semplici», sarà un gradevole excursus tra esposizioni, profumi, sapori tradizionali ed esotici, provenienti da tutto il mondo, nel quale non mancheranno le sorprese e le curiosità soprattutto per il gentil sesso, per il quale saranno a disposizione esperti e consigli per la conoscenza dei poteri delle erbe in campi specifici quali la bellezza e la cucina. Con la collaborazione di docenti esperti, tra cui Sergio Bellansa, apprenderemo come rendere più appetibile alcuni piatti molto amati dagli italiani. Pochi, ad esempio, sanno che il timo è particolarmente raccomandato sugli arrosti, sia per il sapore speciale che conferisce, sia perché contribuisce a rafforzare le difese organiche. Ed il ginepro, sulle carni, è da preferire a qualsiasi altro condimento: oltre che per il gusto intenso, appartiene a quel gruppo di spezie poco utilizzate e poco note la cui caratteristica principale consiste nel migliorare la digeribilità. E, contro il logorio della vita moderna, una volta accantonato l'elisir pubblicizzato dall'indimenticabile Ernesto Calindri, niente di meglio della melissa: oltre che essere aromatica, possiede indiscusse e benefiche proprietà calmanti. Ma la tre giorni erboristica riserverà anche altre sorprese. Come la parabola discendente che sta interessando il ginseng, una pianta considerata quasi miracolosa in calo del 33% nella classifica delle erbe più utilizzate nello scorso anno. Un mito sfatato, insomma. Lo sottolinea il professor Mauro Serafini, docente di Botanica farmaceutica alla Sapienza che suggerisce, per la preparazione del thè due differenti modalità. Se il thè deve essere solo un intermezzo per aiutarci ad affrontare il resto della giornata è bene che abbia proprietà corroboranti: allora bisogna lasciare in infusione solo per pochi minuti le foglie. Se invece, si preferisce una bevanda rilassante, conviene aumentare il tempo di infusione fino a cinque o sei minuti. In ogni caso, consiglia il docente, è meglio assaporare il thè privo di tutte le sostanze aggiuntive che ne alterano il sapore originario. In altre parole, bando a quei thè troppo aromaticizzati, per il ritorno al gusto più semplice.