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Coen comici con le nozze di interesse

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I FRATELLI Coen, Joel e Ethan, sono tra le personalità più rappresentative del cinema americano. Intenti, con sapienza, a non legarsi mai a un solo genere e pronti, perciò, a esaltare il gangster nel «Crocevia della morte», a tenersi fra l'horror e il macabro in «Barton Fink», a scoprire il grottesco con «Mister Hula Hoop», cercando equilibri fra la commedia e il dramma in «Fargo», in «Fratello dove sei» e di recente equilibrando il "noir" con il sarcasmo ne «L'uomo che non c'era», svolto in bianco e nero con furbe citazioni di un certo cinema americano anni Cinquanta. Ora, con «Prima ti sposo poi ti rovino», prendono ancora una volta una strada diversa, anzi, addirittura opposta da quelle percorse finora, la vera e propria farsa, sia pure in più momenti mascherata da commedia furba. Lo spunto l'ha suggerito a entrambi, sia come sceneggiatori, sia come produttori, sia infine come registi, una delle situazioni più note alle cronache americane di oggi, quella delle donne che fanno soldi a palate premeditando divorzi da mariti carichi di quattrini. Naturalmente ricorrendo ad avvocati di grido specializzati in queste imprese improntate quasi sempre al cinismo, nei confronti di un coniuge o dell'altro (uno che perde e paga, specie se ricco, ci deve sempre essere). Il più celebre e corteggiato di questi avvocati è il giovane Massey, (George Clooney) donnaiolo impenitente ma così bravo nel suo campo da riuscire a sventare un'abilissima trama ordita dalla moglie di un milionario (Catherine Zeta-Jones più bella che mai) che ridurrà quasi sul lastrico. Ma c'è una nemesi. La donna, che, pur essendo stata sconfitta nei suoi progetti non è per niente sprovveduta, riuscirà, con tutte le seduzioni di cui è capace, a far innamorare di sé l'avvocato, prima inducendolo a sposarla, poi, come avverte il titolo, mettendocela tutta per «rovinarlo». Nel frattempo, però, fra le carte bollate e le soste in tribunale, fra i due è nato un grande amore. Così non mancherà il lieto fine. Una beffa dal principio alla fine: degli avvocati divorzisti, dei processi che riescono a mettere in scena, delle loro clienti con le loro astute manovre, dei mariti gabbati e, per chiudere, anche un po' di quell'amore che risolve tutto. Con una intelligenza briosa sorretta da dialoghi pronti a scatenare risate. Un divertimento allo stato puro.

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