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«Tutta la mia vita riassunta in un album»

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Ora, a coronamento dei suoi primi 10 anni di carriera, Nek presenta la prima raccolta di successi dal titolo «Nek the best of... l'anno zero». L'album - in uscita in italiano e in spagnolo - contiene 13 successi del trentunenne di Sassuolo più tre brani del suo primissimo periodo riarrangiati («In te», «Angeli Nel Ghetto» e «Cuori in tempesta») e due inediti: «L'anno zero» e «Almeno stavolta» singolo che ha già raggiunto le 10mila copie vendute. «Quest'album è una sorta di riassunto delle puntate precedenti - ha detto Nek - ogni canzone contenuta in questa raccolta rappresenta un momento molto significativo della mia carriera». In quest'album c'è un nuovo brano molto significativo dal titolo «L'Anno zero», come è nato? «È una canzone nata vedendo le immagini della guerra in Iraq e in generale pensando al momento storico che stiamo vivendo dopo l'11 settembre. Ciononostante questo è un pezzo ottimista in cui io auspico di avere una nuova possibilità per tutti, un nuovo punto di partenza, l'anno zero appunto. Musicalmente i due inediti sono comunque legati al mio consueto modo di comunicare attraverso il pop e il rock». Com'è nata la scelta di questi brani tra i tanti suoi successi? «È stata una scelta che è venuta un po' da sè, abbiamo optato per le mie hit più conosciute scelte in ordine cronologico: da "In te" che è stato il mio primo successo fino ad arrivare a "Cielo e terra" del 2002. Alcuni pezzi più vecchi, poi, li ho voluti riarrangiare sia perché mi sono divertito a risuonarli sia perché mi sembravano un po' datati in alcuni punti». Oggi si parla tanto di nuove formule per Sanremo, lei che è stato lanciato dal Festival, quale formula ritiene più adatta per la gara canora? «Secondo me bisognerebbe tornare al Sanremo delle origini, con una rassegna più breve sia in termini di giorni che di ore. Basterebbero anche solo 10 nuove proposte e sei big, altrimenti diventa un'overdose di canzoni».

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