Veronica, da Proietti al fruttivendolo Salvi

Concluso infatti su Raiuno il ciclo di «Commesse» che l'ha consegnata al grande successo televisivo, l'attrice sarà la nuova partner di Gigi Proietti nella quarta serie de «Il maresciallo Rocca», all'esordio il prossimo 26 ottobre in prima serata, sempre su Raiuno. Sei le puntate complessive previste. Nel periodo in cui, sugli schermi della più blasonata emittente di viale Mazzini, interpreterà il ruolo di una moderna maestrina dalla penna rossa che, con la sua dolcezza, riuscirà a scalfire il cuore del maresciallo televisivo più amato dagli italiani, la Pivetti sarà già impegnata sul set di un'altra fiction, destinata questa volta a Raidue. E si calerà in un personaggio completamente differente. Si chiama «L'amore non basta» il nuovo racconto televisivo per la rete diretta da Antonio Marano, le cui riprese inizieranno tra meno di una settimana e nel quale la Pivetti reciterà accanto a Francesco Salvi. L'inedita e strana coppia di attori è protagonista di una commedia sentimentale all'italiana alla cui sceneggiatura ha collaborato Dino Castelli e firmata, per la regia, da Tiziana Aristarco che ha diretto anche «Un medico in famiglia». La produzione è di Giuseppe Giacchi. Ma oltre alla recitazione, per Veronica Pivetti, esiste una concreta possibilità finalizzata a proiettarla in una dimensione per lei non del tutto nuova, perché già sperimentata sul palcoscenico di Sanremo: quella di conduttrice televisiva. Con il desiderio di impegnarsi a tutto tondo nel mondo dello spettacolo, l'attrice si cimenterà in un progetto del quale ancora si stanno definendo e studiando i particolari. Intanto «L'amore non basta» sarà un miniserial in due puntate, nel quale con leggerezza e rispetto, viene raccontata una storia tutta al femminile: la vicenda sentimentale di una signora dell'alta borghesia romana, interpretata dalla Pivetti, che si innamora di un uomo, Francesco Salvi, di classe sociale notevolmente inferiore alla sua. Salvi, infatti, è soltanto un fruttivendolo, ma dall'animo schietto e sincero. È, insomma, un puro nella discutibile società in cui vive la donna, in cui i rapporti reciproci tra le persone, soprattutto quelle più altolocate, sono impostati secondo la logica dell'ipocrisia e del raggiungimento di specifici obbiettivi. Il personaggio di Salvi rappresenta, sotto questo aspetto, ciò che la sofisticata signora dell'alta borghesia non è mai riuscita a trovare nelle persone che la circondano. E ne rimane affascinata. La sceneggiatura fotografa con particolare e puntigliosa attenzione, attraverso un gran numero di personaggi, le due classi sociali a confronto, evidenziandone pregi e difetti, senza ergersi a giudice. E, scavando nell'animo dei due protagonisti, conferisce alla vicenda un significato aggiuntivo e più universale, perché la fiction diventa una sorta di prospettiva su una società in mutazione, ma capace di integrarsi nel rispetto di tutte le classi di cui è costituita. Dunque il racconto, per come si dipana, è destinato ad avere un lieto fine, ma insolito, inaspettato e curioso, che sarà il giusto coronamento dell'ironia, mai sopra le righe, di cui tutta la sceneggiatura è intrisa. Proprio per questo particolare aspetto, sentimentale ma disincantato, che la rende fruibile anche da un pubblico giovanile, la fiction andrà in onda su Raidue che già in passato ha ospitato esperimenti simili. Uno dei più significativi, baciato da un buon successo di pubblico, è stato qualche anno fa il miniserial «Il rumore dei ricordi», con protagonista Elena Sofia Ricci. Si trattava di una storia tutta al femminile di una giovane e povera impiegata che si innamorava del ricco datore di lavoro, di dieci anni più giovane.