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«Sono un ragazzo di quartiere, non un intellettuale di sinistra»

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Una scelta sofferta dopo che, a causa anche dell'etichetta di portasfortuna che gli era stata assurdamente appiccicata addosso e di risultati discografici non positivi, l'artista aveva sostanzialmente annunciato il suo ritiro. Ma grazie a un percorso personale e agli amici e ai fan, come ha spiegato lui stesso in una conferenza stampa a Milano, si è rimesso di nuovo in gioco. Tra chi lo ha aiutato, decisivi «sono stati l'amico di sempre, il parrucchiere Giacomo Lanno, e Giorgio Panariello che mi sono stati molti vicini». Proprio dal comico e presentatore, «che conosce tutte i miei pezzi e mi è stato dietro a lungo solo per amicizia», Masini proporrà la sua ultima fatica in televisione, domenica 12 ottobre, per «Torno sabato...e tre» che è stato spostato di un giorno per mandare in onda la Nazionale di calcio. Sarà qualcosa di più di qualche canzone e non mancheranno i duetti. Marco Masini si è presentato ai giornalisti oggi con molta umiltà: «Non sono la vittima di nessuno e non desidero che qualcuno mi chieda scusa, ho fatto alcuni errori e l'ho pagata un pò cara. Ma adesso sono maturato e credo di essere cambiato. Qualche volta quello che ho detto è stato enfatizzato dai media, mi è stata costruita addosso una immagine di introverso, di persona che non guarda in faccia a nessuno. Ma anche io, che sono solito scherzare con tutti, mi sono messo una maschera per difendermi, anche se poi non ci sono riuscito perchè non ne avevo il carattere». «Ho sbagliato anche dal punto di vista artistico a puntare su alcuni argomenti mentre le nuove generazioni guardavano da un'altra parte» ha insistito l'artista, che si è anche smarcato dalla definizione di intellettuale di sinistra. «Sono solo un ragazzo di un quartiere di periferia della sua Firenze che voleva comunicare le sue sensazioni», ha aggiunto spiegando che oggi «alcune canzoni le riproporrei ma da un'ottica diversa come "Vaffanculo"». In «Il mio cammino» Masini propone tre brani nuovi: «Generation», con un finale rap interessante, «Benvenuta», il percorso di una bambina che diventa donna, e «Io non ti sposerò», che affronta l'anti-conformismo sentimentale.

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