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A 200 anni esatti dalla morte di Vittorio Alfieri è stata ricomposta la biblioteca del maggior esponente ...

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La biblioteca personale di Alfieri, ricca di importanti autografi e volumi antichi rari, è da tempo suddivisa in due parti: una conservata alla Laurenziana di Firenze, un'altra in Francia, presso la Biblioteca «Emile Zola» di Montpellier. Tra i cimeli più significativi esposti si segnalano l'autografo della «Vita scritta da esso», la celebre opera in cui Alfieri volle dare il racconto della propria esistenza e la sua giustificazione, un sonetto autografo di Giacomo Leopardi, composto qualche ora dopo aver letto la «Vita» di Alfieri, i due volumi dell'edizione Didot delle «Tragedie» di Alfieri donate da Luisa di Stolberg a Ugo Foscolo. Alla sua morte, Vittorio Alfieri lasciò molti dei suoi beni, compresa la biblioteca, a Luisa di Stolberg, contessa d'Albany, per molto tempo sua compagna di vita. Alla morte della nobildonna, il patrimonio documentario passo nelle mani del pittore francese François Xavier Fabre, grande amico del poeta e di Luisa, che in parte lasciò le carte alfieriane a Firenze, e parte invece le portò con sè a Montpellier.

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