MILANO — Si sono ispirati allo stile trendy della Sarah Jessica Parker di «Sex and the city» i tre giovani ...
Ecco, per esempio, i giubbotti sportivi con inserti di visone, lo chiffon ridisegnato da imbottiture, il gilet-pettorina che rimane aperto sui fianchi, chiuso davanti da una fascia elastica che sposta in sù il punto vita. Completamente ridisegnato il baby doll in versione patchwork, in cui convivono stampati, chiffon, inserti gym e di maglia metallica. Basici i colori, con qualche flash fucsia, verde, giallo e arancio. Per i vent'anni di attività della griffe, Rossella Jardini è tornata all'«abc» di Moschino, proponendo in passerella capi e stampe cult del marchio, riletti in chiave contemporanea. Ecco quindi il chiodo, rielaborato nella duplice versione buona e cattiva, ossia bianca con perline e nera con borchie, ma anche il bolerino derivato dai pantaloni e il tailleur bon ton che gioca con le stampe di Hermes, rivisitate in chiave scaramantica, con tanti cornetti contro il malocchio. Scenografico il soprabito con tutti i simboli della maison, uniti da tante spillette da balia, le stesse che rendono spiritoso l'abito lilla con l'ampia gonna di tulle, un po' da debuttante. Divertenti anche le collane con finte sigarette, i sandali a zeppa decorati da bon bon, i copri-jeans da cowboy buttati sull'abito più chic. E poi, il tubino nero con zip e manici, quello pieno di simboli della pace, i bermuda portati con la giacca da smoking. Gran finale, puro distillato di Moschino style, con le modelle di corsa in passerella, con pettorina da maratoneta, tra risate e spintoni. Il punto di partenza sono gli indiani d'America, e lo si evince dai mocassini da squaw, dalle pettinature con tante piume, dal largo uso di daino e camoscio, ma la collezione Miu Miu è molto più che una rivisitazione della tipica immagine della squaw. Di base, c'è sempre un'allure molto perbene, quasi snob, che vuole che preziosismi come ricami e luccichii non siano esaltati, ma resi quotidiani dal gioco degli accoppiamenti. Perciò l'abitino a trapezio anni 60, celeste e dallo scollo decorato da ricami luccicanti, va portato con il cardiganino ampio, stretto dalla cinturina di pelle, e i mocassini bassi, da squaw. Le stesse calzature, ma con il tacco, si possono invece portare con il nuovo tailleur, composto da giacchina e shorts, o con la gonna di broccato goffrato abbinata al cardigan che sembra rubato a lui. Naturali i colori, verdi, marroni e beige, con qualche tono più acceso negli abitini dal sapore '60. Eleganti come fiori le donne di Palatella. Per il giorno tute di jersey, per la sera abiti lunghi di seta. Ampie scollature, per capi che prediligono la sensualità all'aria sportiva. Una tendenza che si nota soprattutto nei colori rubati ai fiori: l'abito rosa pallidissimo, la tuta avorio, i pantaloni di lino bianco. Forme morbide, gonfie, che mettono in evidenza la seducente figura femminile senza strizzarla e involgarirla.