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di GIAN LUIGI RONDI UOMINI E DONNE AMORI E BUGIE, di Eleonora Giorgi, con Ornella Muti, ...

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DUE CONIUGI, cinque figli, quattro nonni, sei cani. Ce li racconta, in veste di voce narrante, uno dei figli, una bambina di quattro anni che parte dai primi anni Sessanta per ricominciare più in là, quando avrà compiuto dieci anni. Con un epilogo ai nostri giorni che ci mostrerà quella stessa famiglia aumentata di numero per vari matrimoni, priva però del padre perché ci sarà già stato detto che, avendo per anni nascosto alla moglie la relazione con una donna da cui aveva avuto due figli, scoperto, era stato messo alla porta... Tramite la bambina che racconta, ci rappresenta questa saga familiare una delle nostre più valenti attrici di cinema (e di televisione) Eleonora Giorgi, diventata, per l'occasione, sceneggiatrice e regista sulla base di un proprio soggetto. L'accento, naturalmente, è al femminile, non solo per l'occhio della bambina che ci dice di papà e mamma, dei nonni e dei fratellini, ma per quella figura di moglie e madre al centro che tende a rappresentarci tutte le frustrazioni delle casalinghe anni Sessanta messe poi in contrasto con le loro prime, vittoriose rivendicazioni nel decennio seguente. Attorno molta confusione, naturalmente intenzionale. Una casa piccola, troppa gente, i soliti pranzi in famiglia che finiscono regolarmente in scenate, l'evoluzione appena accennata delle figure dei bambini, segnate dal passaggio dell'infanzia all'adolescenza, e poi, di fronte alla madre, e sempre in opposizione, quel padre ambiguo che vive di bugie e che si interessa solo per finta a quella famiglia da cui fugge appena può. Qualche frattura nel racconto, qualche episodio un po' gratuito (o stonato), ma, nel complesso, un film dai modi svelti, dai timbri forti e dalle intenzioni affettuose. Lo domina, al centro, come madre, Ornella Muti, qui mai diva, sempre attrice. Con solido, ispirato realismo.

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