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Renis, per Sanremo subito Cher e sir Paul

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I big «padrini» dei giovani in gara. Ma ha dovuto accettare il Dopofestival con la ditta Ventura-Gnocchi

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Dopo le numerose polemiche legate alla sua pluridecennale amicizia con il presidente del consiglio Berlusconi, e le difficoltà legate al raggiungimento dell'accordo economico, il manager e cantante italiano, da anni emigrato negli Stati Uniti, ha accettato un contratto dalla validità di un solo anno che gli assegna il ruolo di responsabile unico di tutti i contenuti, affidato in passato a Pippo Baudo. Ed anticipa un'edizione all'insegna dei grandi nomi internazionali della canzone. L'idea sulla quale si vuole investire per rivitalizzare la manifestazione, punta non solo sulla presenza dei giovani cantanti come protagonisti assoluti, sottoposti alla gara per accedere alla finale. Ognuno, infatti, aveva già anticipato Renis, verrà accompagnato da un padrino famoso del mondo delle sette note. Adesso la formula ed anche il meccanismo della gara, pur non ancora del tutto perfezionati, si stanno delineando: gli illustri personaggi canori, sul palcoscenico del teatro Ariston, non si limiteranno ad accompagnare i giovani, ma canteranno, metà in italiano e metà nella loro lingua madre, se sono stranieri, un brano del motivo interpretato dai rispettivi protetti. Si sta pensando anche ad una successiva esibizione dei big, da soli, in canzoni del loro repertorio, magari anticipando, in esclusiva per il festival, brani di cd destinati ad apparire in seguito sul mercato discografico. In questo modo i blasonati ospiti avranno a disposizione una sorta di siparietto personale in una manifestazione di grande visibilità in cui potranno autopromuoversi. La gara canora, fulcro del festival, sarà salva ed è assicurata l'esibizione dei big. La notorietà di Tony Renis negli States aprirà le porte alla presenza di star del calibro di Cher e persino di Paul McCartney, una novità assoluta per Sanremo. Elio Cesari, ovvero Tony Renis, avrebbe già in corso contatti con mostri sacri quali Dionne Warwick, Barbra Streisand, Celin Dion, Julio Iglesias, Gloria Estefan con alte probabilità di approdo sul palcoscenico dell'Ariston. Tra i grandi cantautori italiani assenti da decenni dal festival, si fanno già i nomi, come padrini, di Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Laura Pausini ed Andrea Bocelli, esplosi professionalmente proprio a Sanremo. Vengono così eliminati i cosiddetti super ospiti musicali delle passate edizioni che rappresentavano momenti spettacolari al di fuori della gara canora. Con tale formula, tornando un po' agli anni '60, i big sono in qualche modo coinvolti nella competizione. Come nuovo conduttore del festival non ci dovrebbero essere problemi per Paolo Bonolis, al quale il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, ha già dato ampia facoltà di scelta sulle partner che lo affiancheranno. Le vallette, nella prossima edizione, potrebbero essere anche più di due, per differenziarsi dall'era Baudo. Il Dopofestival non sarà abolito e quasi certamente verrà ospitato da Raidue ed affidato alla squadra di Ventura, Gnocchi e Crozza. Anche se Renis non ne condivide l'impostazione ironica. Bonolis gestirà da Sanremo, in qualità di doppio padrone di casa, anche le due puntate di «Domenica in» precedente e seguente la manifestazione. Il contenitore domenicale sarà una cassa di risonanza per il festival, al quale già dall'inizio del prossimo febbraio, viene dedicato un ampio spazio. Ancora incerta la data della manifestazione che Renis vorrebbe spostare a metà marzo. Ma si temono problemi di ricettività alberghiera in concomitanza con le festività pasquali. Resta aperta la questione dell'Accademia della Canzone, travolta dallo scandalo delle tangenti. Il Comune di Sanremo non vuole rinunciarvi e sarebbe disposto a finanziarne i lavori purché la manifestazione resti ancorata alla città, soprattutto nella fase delle selezioni finali.

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