Addio a Kazan, ci ha regalato Marlon Brando
Scopritore di talenti, al cinema alternò il teatro mettendo in scena Arthur Miller e Tennessee Williams
Aveva 94 anni. Fondatore dell'Actors Studio, era una leggenda sia in campo teatrale che per l'opera cinematografica. I suoi film hanno vinto 20 Oscar e i suoi allestimenti a Broadway hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Per il teatro, Elia Kazan aveva messo in scena alcuni dei drammi più famosi di Arthur Miller e Tennessee Williams, creando classiche edizioni di opere come «Morte di un commesso viaggiatore», «Un albero cresce a Brooklyn», «La gatta sul tetto che scotta» e la versione per il palcoscenico di «Un tram che si chiama desiderio». Leggendaria anche la sua attività per il cinema, con pellicole come «Barriera invisibile» (che gli era valso il primo Oscar per la regia) e «Fronte del porto» (con cui aveva vinto il secondo Oscar), «La valle dell'Eden», «Viva Zapata» , «Splendore nell'erba». Elia Kazan (nato come Elia Kazanjoglous il 7 settembre 1909 a Costantinopoli), figlio di un immigrato greco venditore di tappeti, aveva scoperto il talento di attori come Marlon Brando, James Dean, Warren Beatty, Jack Palance. Con loro Kazan aveva avuto talora rapporti intensi e profondi. Ben nota è la sua relazione amorosa con Marilyn Monroe, comimciata prima che l'attrice conoscesse il drammaturgo Arthur Miller. Nella sua autobiografia il regista racconta che una notte la Monroe lo raggiunse nella sua stanza di albergo e gli disse che stava per sposarsi. Kazan pensò che il fortunato fosse Miller, invece Marilyn gli fece il nome del giocatore di baseball Joe Di Maggio. Dopo l'annuncio, comunque, i due trascorsero la notte insieme. Una vicenda che aveva influenzato profondamente la sua carriera e la sua vita era stata, all'epoca del maccartismo, la apparizione nel 1952 davanti alla commissione per le attività anti-americane, dove aveva rivelato di essere stato un membro del partito comunista e aveva denunciato otto colleghi di Hollywood che erano finiti immediatamente sulla lista nera. L'incidente lo aveva fatto diventare persona "non grata" nel mondo delle arti in generale e del cinema in particolare. La sua pace con Hollywood era stata firmata solo pochi anni fa, con l'assegnazione nel 1999, tra mille polemiche, di un Oscar alla carriera. Kazan non aveva mai rinnegato la sua denuncia dei colleghi ma negli anni finali della sua vita aveva più volte fatto capire che, potendo tornare indietro, si sarebbe comportato in modo diverso.