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LE PIÙ COPIATE

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Ne ha acquistata una, per esaminarla, perfino Sergio Loro Piana che l'altro ieri, alla presentazione delle nuove borse della prossima estate, l'ha mostrata ai giornalisti. In finta pelle naturale, ma falsa a occhio nudo, «è comunque una discreta imitazione» ha detto Loro Piana, preoccupato ma anche consapevole che si tratta pur sempre di un effetto del successo e una sua prova concreta. Infatti le Louis Vuitton, sono ancora le borse più contraffate, ma vanno molto anche le false Tod's e le finte Gucci. Sempre in auge le Hermes, soprattutto la famosa Kelly che, l'estate scorsa, è andata a ruba (il fenomeno è nato a Roma e si è poi sparso a Milano) perfino nella versione esplicitamente e ironicamente finta, in gomma colorata e trasparente. La classica Vuitton con tela a monogramma, ma anche quella con l'aggiunta del fiorellino rosa, o rivisitata su fondo bianco oppure con i pupazzetti creati dall'artista giapponese Murakami, sono però il vero business abusivo. Per l'occhio esperto, comunque, non è difficile capire quando una signora ne porta una falsa a tracolla: soprattutto - spiegano dalla maison - bisogna stare attenti alle cuciture, perchè in quelle originali il logo Lv non è mai tagliato. Ma per ogni borsa ci sono particolari che spesso sfuggono agli imitatori o che sono troppo costosi da copiare: i manici di una Tod's che nell'originale sono tagliati in un'unica pelle con la borsa, nell'imitazione sono applicati. Le lampo e le cuciture a un occhio esperto, sono assai rivelatrici e così le fibbie, gli anelli, le chiusure e i lucchetti. I prezzi dei falsi sono comunque in crescita: per una buona imitazione si arriva a 200 euro, poi naturalmente c'è la trattativa. Anche perchè la qualità è comunque migliorata e non solo per merito della buona manualità degli orientali ma perchè in giro ci sono parecchi terzisti infedeli e non mancano i ladri di dischetti: insomma spesso il design è davvero quello originale. Borse e scarpe «taroccate» così simili a quelle vere da indurre in inganno chiunque, ma anche occhiali da sole griffati uguali agli originali salvo, forse, per le pessime lenti: l'elenco potrebbe continuare, anche allontanandosi dai prodotti di moda. Negli ultimi tre anni - secondo Daniela Mainini, segretario del Comitato di Lotta alla Contraffazione - l' incremento dell'abusivismo è cresciuto del 150% e il giro d' affari è arrivato a centinaia di milioni di euro e sono sui 160 mila i posti di lavoro persi per abusivismo. L'Italia non è solo gran consumatrice di griffe da marciapiede, ma è anche una dei maggiori produttori di questi falsi d'autore. Da un'indagine recente della Camera di Commercio di Milano, risulta che il 32% degli intervistati (che passeggiavano nelle vie milanesi dello shopping) ha ammesso di aver acquistato, almeno una volta e deliberatamente, un prodotto di moda contraffatto.

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