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di SALVO ESPOSITO È STATO inaugurato durante il salone del Micam il museo della calzatura ...

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Si trova nel più grande maniero d'Europa: il castello sforzesco che nel 1319 Luchino Visconti si fece costruire e che Ludovico Sforza, detto il Moro, completò nel 1494 trasformandolo nella magnifica residenza della corte ducale. Nella mostra permanente, divisa in varie sezioni, si possono ammirare ben 150 pezzi unici e curiosi. Nella parte storica c'è la collezione di Pietro Bartolini, cui è dedicato il museo, con la pianella del Cinquecento attribuita a Beatrice d'Este, rinvenuta nel corso di scavi presso il castello. Poco distante si trovano le sculture lignee di donne in movimento dell'artista Giorgio Rastelli e, ancora, si osservano i disegni di scarpe in oro del grande Andy Warhol provenienti dalla collezione privata di Luigino Rossi (perché le scarpe sono state motivo di ispirazione per il giovane Warhol, soprattutto nelle sue opere degli anni Cinquanta). Nella sala autarchica ci sono poi i sandali realizzati con rocchette di filo, insieme alle scarpe con ghetta in tessuto dal colore grigio perla appartenute a Benito Mussolini, datate tra gli anni Venti e Quaranta. Nella sezione militare trovano spazio gli stivali calzati dal principe Emanuele Filiberto di Savoia nel 1918. Nell'isola dedicata allo sport regna invece la scarpa ginnica dell'Esercito Italiano, degli anni Venti. In bella vista si ammirano le calzature indossate da Papa Giovanni XXIII durante il conclave del 1958 e la ricostruzione dei sandali di Luigi XIV (il Re Sole, nella foto). La ricca sezione tecnologica consente di ammirare esemplari davvero unici: dai caratteristici zoccoli olandesi alle calzature lapponi, agli stivali esquimesi in foca e ai mocassini della tribù indiana dei Cheyenne e dei Shoshone e poi Guetas giapponesi e i preziosissimi zoccoli indiani in legno e madreperla. Il percorso finisce con un omaggio agli italiani da Moreschi ad Andrea Pfister, Pollini e Cesare Martinoli.

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