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LA SCOPERTA è stata definita «sensazionale» dall'Ansa.

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L'annuncio è provenuto ieri da Valentina Zaporozhskaia direttrice del museo, che ospita un'importante collezione di opere d'arte, la quale ha reso noto che l'attribuzione è stata possibile dopo anni di studi ed esami con la collaborazione degli esperti dell'Ermitage di San Pietroburgo. La vicedirettrice del museo, Ludmila Kozlova, ha sostenuto che il grande dipinto, 1,10 metri per 1 metro, sin qui sconosciuto, venne consegnato a Khabarovsk dallo stesso Ermitage negli anni Trenta nell'ambito della politica volta a creare importanti musei d'arte regionali. Sin dagli anni Sessanta, ha continuato la vicedirettrice, gli studiosi cominciarono ad interessarsi al quadro ma solo negli ultimi anni è stato sottoposto ad esami fisici e chimici dagli esperti dell'Ermitage. «Abbiamo mostrato la foto del quadro anche al Louvre...e poi finalmente abbiamo ottenuto la conferma da San Pietroburgo, che si trattava proprio di un Tiziano!». Khabarovsk ottene donazioni, oltre che dal grande museo di San Pietroburgo anche, fra gli altri, dalle principali collezioni russe quali la Galleria Tetriakov e il Museo Pushkin di Mosca che formarono la base di 1.100 opere poi arricchita negli anni sino a comprenderne 12.000, tra dipinti, sculture eccetera) 900 delle quali di maestri europei o delle loro «scuole». Tra le opere più preziose un quadro del Canaletto che raffigura la chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma (1769). «Rebecca al Pozzo» (nella foto) raffigura una donna con anfora che mentre si accinge a raccogliere l'acqua si volge a parlare con un uomo, e sullo sfondo una donna e un cammello. Inizialmente, spiega Kozlova, il dipinto era stato attribuito alla «scuola dei pittori veneti», poi alla «bottega di Tiziano», fino alla clamorosa scoperta attuale. «È un'attribuzione di straordinaria importanza - s'infervora la direttrice - solo adesso questo quadro diverrà infatti parte del patrimonio di Tiziano e sarà studiato, e analizzato», dice Kozlova. Un'obiezione, perché interpellare per l'attribizione il Louvre e non gli esperti italiani?

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