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IL NUOVO PROGRAMMA «COLORADO CAFÉ» SU ITALIA UNO

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Abatantuono: «Scordatevi un'industria della comicità come Zelig»

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Direttamente dalla «Salumeria della Musica», da un paio d'anni ritrovo milanese degli appassionati del cabaret, Abatantuono da lunedì 29 guiderà la sua banda di comici «Colorado Café» all'assalto della rete giovanilista del gruppo Mediaset. Per 12 settimane, alle 23 del lunedì, cabarettisti emergenti e altri già affermati si alterneranno sul palco del locale milanese, davanti alle telecamere di Italia 1, introdotti dal popolare attore, protagonista di oltre 50 film. Dallo show del ritrovo milanese il programma ha preso anche il nome, «Colorado Café Live», ricalcando il fortunato destino di «Zelig». «Se oggi si parla di portare il Cabaret in tv, tutti pensano obbligatoriamente a "Zelig" - ha attaccato Abatantuono, circondato dal fido Ugo Conti e da una ventina di comici del "Colorado", ieri, alla presentazione del nuovo programma targato Italia 1 - Io sono un grande estimatore di "Zelig", che mi fa ridere molto, e sono un grande amico di Claudio Bisio con cui ho lavorato assieme, tanti anni fa al Derby. Ma "Zelig" oramai è una fabbrica, un'industria della comicità e non possiamo pensare di metterci in parallelo con questa corazzata che si va ingrandendo sempre di più, via via che aumenta il suo successo». «Colorado Café Live» è al debutto è può permettersi di essere disinvolto: non è così? «Essendo "neonati", noi possiamo permetterci il lusso di fare a modo nostro, di coltivare uno stile di comicità che è nato spontaneamente, un paio d'anni fa, su questo palcoscenico, e che unisce tutta la nostra banda. Un programma come "Zelig", via via che cresce il pubblico, deve allargarsi per accontentare tutti. Più che a "Zelig" e all'omonimo locale di cabaret, io mi sento legato al vecchio Derby, dove ho mosso i primi passi di comico, seguendo le orme di Jannacci, Cochi e Renato, Andreasi e compagnia bella, fino a Boldi, Teocoli e il sottoscritto. Ecco, mi piacerebbe ritrovare l'antico spirito del Derby, quando tutti lavoravano con tutti, magari adattandosi a fare il direttore di scena o il tecnico delle luci, prima o dopo il proprio numero». Se non sarete l'anti-Zelig con che formula vi proporrete su Italia!? «Noi ci distingueremo per il gusto di stare assieme. Cercheremo di valorizzare i nostri contenuti. "Zelig", invece, è ormai un contenitore: entra uno in scena e tutti ridono, anche se non ha detto niente. Il giorno che capiterà anche a noi, ne riparleremo. Cercherò di dare una mano a questi nuovi comici che abbiamo selezionato in tutta Italia. Ma sia chiaro che se faranno ridere il merito sarà tutto mio, se annoieranno saranno cavoli loro».

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