Ferraro da imputato a consulente per film su processi e media
Il film è «Cattive inclinazioni», di Pierfrancesco Campanella, e parla di come un sospetto serial killer possa diventare anche un idolo dei media per poi risultare, forse, innocente. Campanella, il cui film uscirà venerdì in un centinaio di copie distribuito da una major Usa, ha pensato di rivolgersi a Ferraro per una consulenza doc sul perverso intreccio tra media e procedimento giudiziario. «Ho studiato sceneggiatura da ragazzo col grande Ugo Pirro - precisa Ferraro - e ho sempre avuto la passione per la scrittura, in particolare quella del cinema. L'incontro con la storia immaginata da Campanella mi è sembrato interessante: "Cattive inclinazioni" è il primo film che pone in modo radicale il problema del corto circuito tra processo e tv». «Penso - dice Ferraro - di aver subito tantissimo sotto il profilo dell'esposizione mediatica dell'imputato. La mia collaborazione alla sceneggiatura si riferisce proprio a questa interferenza e amplificazione che porta alla costruzione artificiale del mostro. È un grande vortice: pur senza volerlo, ci finisci dentro e cominci a girare anche tu. Prima che tu dica la tua, troppa gente ha già parlato, dagli psicologi ai criminologi, e ha confezionato un personaggio dato in pasto agli spettatori. Accetti la sfida, come ho fatto io, perchè vorresti rappresentarti correttamente ma devi solo tristemente constatare che è troppo tardi. È quello che accade anche in "Cattive inclinazioni" quando si scopre che il mostro in realtà è innocente».