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di PATRIK PEN LA «TRAVIATA» in scena dal 18 settembre al Teatro Nuovo di Spoleto è differente ...

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Tutto ciò non solo per risparmiare sui costi ma anche in quanto il Lirico non dispone, purtroppo, di magazzini. Abbiamo, invece, una «Traviata» "comme il faut": il salone di Violetta ha tutto lo sfarzo dell'800 parigino, la casa di Flora (con galleria praticabile) è sontuosa, una serra elegante è la residenza di campagna del secondo atto, ed una squallidissima soffitta intenerisce il terzo dalla prima all'ultima nota. Le scene portano la firma di Nicola Benois; provengono dall'allestimento d'epoca per La Fenice. Ed i costumi ricchissimi? Sono di Samaritani. La regia di Paolo Baiocco accentua il dramma di un'età giovanissima (quasi quella dei «Dreamers» di Bertolucci) in cui, come in una battuta de «La dame aux camélias» di Dumas, Alfredo ama troppo, ma capisce poco la sua Violetta. Le ragioni dell'allestimento, al tempo stesso così antico e così fresco, risiedono nel fatto che questa «Traviata» di ragazzi andrà lontano; a fine 2003 partirà per il Giappone. Si stima che tra 30.000 e 40.000 spettatori vedranno lo spettacolo. Un'occasione unica, irrepetibile, di coniugare la promozione della cultura con quella del "made in Italy" e del "made by Italy". Si pensi che le recenti tournee di grandi teatri italiani in Giappone hanno visitato solo Tokio ed un paio di altre grandi città. Auguriamoci che il Governo nazionale e regionale e gli operatori economici se ne rendano conto. Una «Traviata» giovane, anzi giovanissima. Nel ruolo di Violetta si alternano Marcella Orsatti e Tiziana Ducati; in quello di Alfredo, Maurizio Pace e Massimiliano Tondini; in quello di Giorgio Germont Oliviero Giurgiotti e Rodrigo Esteves. Difficile dire chi è più bravo e chi più nel ruolo. Nelle scene di Benois e nei pizzi di Samaritani, il dramma diventa ancora più crudo. Tutti (o quasi ragazzi) nel golfo mistico. Il maestro concertatore Vito Clemente li guida in una lettura asciutta, quasi anti-romantica della partitura. Vale senza dubbio un viaggio prima che inizi uno molto lungo alla volta del Giappone.

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