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BOLOGNA — Il cinema italiano è contro la pubblica amministrazione.

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Il regista Pasquale Squitieri rafforza l'accusa sollevata dal ministro: «L'Italia - sottolinea Squitieri - è uno Stato ma non ancora una Nazione. Tutto si "butta in politica" e il cinema, questo sì un regime per cinquant'anni in mano ai comunisti, non fa eccezione, anzi. La sinistra "cinematografara" colpiva la p.a. per colpire i governi democristiani». Replica Carlo Lizzani, regista "impegnato": «Egemonia della sinistra sul cinema? Mi fa ridere. Semmai, il cinema è stato stupidamente "regalato" alla sinistra, l'unica a comprenderne il valore e l'importanza. In tutti i Paesi la burocrazia è stata fatta oggetto di satira - osserva Lizzani - anche dove la pubblica amministrazione funzionava bene. Figuriamoci in Italia, dove certamente tutto si può dire tranne che abbia brillato...».

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