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«Distretto di polizia è mio. Bloccate la messa in onda»

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A pochi giorni dalla messa in onda della quarta serie, prevista il 21 settembre su Canale 5, il produttore e regista Claudio Bonivento rivendica la paternità della serie da lui ideata nel '96 per la Rai citando il produttore Pietro Valsecchi, che avrebbe portato il progetto a Canale 5, dove la serie ha cominciato ad andare in onda nel 2000. Nell'atto di citazione depositato al Tribunale civile di Roma, gli avvocati di Bonivento, Adolfo e Luigi di Majo e Marisa Bonanno, chiedono l'interruzione delle riprese ancora in corso degli ultimi episodi della quarta serie e della messa in onda di «Distretto di polizia» oltre a un risarcimento danni di 11 milioni di euro corrispondenti al 15% del fatturato d'uso di prodotti del genere. L'udienza è fissata il 28 ottobre 2003 presso il Tribunale civile di Roma. «Mi sembra uno scherzo di carnevale, peccato non sia carnevale, nè il primo aprile»: così sdrammatizza il produttore di «Distretto di polizia», Pietro Valsecchi, chiamato in causa dal regista Claudio Bonivento. Valsecchi aggiunge di non voler prendere sul serio la vicenda, considerando tra l'altro che al format, da lui ideato, hanno lavorato in questi anni moltissime persone, anche di Mediaset. Così invece Claudio Bonivento, produttore di più di una cinquantina di film tra i quali «La scorta», «Meri per sempre», «Ultrà», «Ragazzi fuori», spiega il motivo che l'ha spinto a portare in tribunale Pietro Valsecchi, per diversi anni suo collaboratore, e Mediaset per «Distretto di polizia»: «Per un anno ho cercato di mettermi in contatto con Valsecchi, gli ho scritto anche una lettera ma non ho ricevuto risposta. Intanto continuavo a vedere sui giornali interviste e articoli in cui Valsecchi si attribuiva progetti da me ideati. Allora ho deciso che ci voleva un tribunale per far luce su questa vicenda».

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