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di GIANCARLO CALZOLARI Mentre festeggiavano in un pub di Cambridge, Watson disse a Crick: ...

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È la catalogazione completa di tutti i nostri geni, 30mila secondo le stime dei ricercatori privati e 40mila per quelli pubblici, contro gli oltre centomila immaginati in principio. Questa definizione dei geni avrà implicazioni decisive anche nell'identificazione e nella cura delle malattie ereditarie: la minore complessità del patrimonio genetico umano dovrebbe infatti rendere più semplice sconfiggerle. Un grande contributo allo sviluppo del «progetto Genoma» lo ha dato il nostro Renato Dulbecco. Il premio Nobel per la medicina ci disse una volta: «Il mio contributo cominciava con un articolo pubblicato in America. Partivo dal mio lavoro nella ricerca sul cancro. Dicevo: si vede che le cellule del cancro hanno delle diversità genetiche molto importanti rispetto alle cellule normali, ma non sappiamo quali siano. Accade questo perché non conosciamo niente dei nostri geni; e cercare di scoprire le differenze genetiche tra cellule di cui non si sa niente non è possibile. Se vogliamo arrivare a quel punto, molto importante per una ricerca sul cancro, bisogna che cominciamo a studiare, in maniera sistematica, i nostri geni».

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