di COSTANZA BACCANI SIENA si prepara dal 4 ottobre a mostrare un Duccio inedito.
In questa mostra a Santa Maria della Scala e Museo dell'Opera - si protrarrà fino all'11 gennaio del 2004 - saranno esposte non solo sue opere, ma anche oreficerie, codici miniati e sculture. Non solo, sarà possibile ammirare a distanza ravvicinata una vetrata dell'abside del Duomo di Siena che risulta essere la più antica d'Italia e realizzata su disegni ducceschi. E poi opere di importanti collezioni private come il piccolo Trittico di Hampton Court di proprietà della regina Elisabetta. Presenti i capolavori di Duccio come La Maestà del 1311, la maestà di Berna e il Crocifisso di Asciano in provincia di Siena. Inoltre si potrà seguire un itinerario duccesco nella campagna senese alla scoperta dei luoghi liturgici che conservano opere attribuite a Duccio. Il percorso espositivo è diviso in otto sezioni. La prima dedicata ai contemporanei, con opere realizzate tra il XIII e il XIV secolo. La seconda con i capolavori di Cimabue, Duccio e del giovane Giotto. La terza fase del percorso rivolta all'opera del maestro con capolavori provenienti dalle collezioni di tutto il mondo. Tre sezioni sono dedicate ai seguaci del pittore con il Maestro di Badia a Isola e di Città di Castello. Naturalmente non potevano mancare le opere di Simone Martini e dei fratelli Lorenzetti che provengono dal Museo di Cortona, dalla Pinacoteca di Brera e dalla pinacoteca di Siena. E poi le sculture di Giovanni Pisano, Goro di Gregorio e Guccio di Mannaia. Una vera e propria ricostruzione del panorama artistico del Duecento e Trecento senese. Per la prima volta sono visibili le pitture della Cripta del Duomo, Storie dell'Antico Testamento in un ambiente di 170 metri quadrati di affreschi testimoni di quell'arte senese che finora si credeva cominciasse con Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti.