«41 centesimi» per Giolitti
Egli era nato nel 1841 a Mondovì e laureatosi in legge ad appena diciannove anni, era entrato in magistratura come era nella tradizione di famiglia. A seguito, però, dell'incarico affidatogli dal ministro di Grazia e Giustizia Conforti nel suo gabinetto, Giolitti scoprì la sua vera vocazione: quella di uomo dell'Apparato. Eletto deputato nel 1882, percorre nel giro di pochi anni una brillante carriera politica: ministro del Tesoro nel Gabinetto Crispi (1889-90), capo del governo nel 1892 si dimette l'anno seguente in seguito allo scandalo della banca romana. Ministro dell'Interno nel gabinetto Zanardelli (1901-1903), poi presidente del consiglio quasi ininterrottamente dal 1903 al 1914. Tattica costante del Giolitti fu quella di attrarre sul terreno della legalità gli elementi dell'opposizione, disarmando le velleità rivoluzionarie dell'Estrema Sinistra, attraverso la concessione di una serie di riforme tali da appagare i bisogni più urgenti dei ceti popolari. Cercò anche di sfruttare il nascente movimento politico dei cattolici per farne un contrappeso all'avanzata dei socialisti. Per ricordare i 75 anni dalla sua morte, le Poste italiane emettono domani, 13 settembre, un francobollo da 0,41 euro realizzato da Giustina Milite e Maria Carmela Petrini. La vignetta mostra in primo piano il ritratto dello statista e sullo sfondo l'aula di Montecitorio. Gli uffici postali di Cavour e di Mondovì Breo utilizzeranno il giorno d'emissione uno speciale annullo figurato e metteranno a disposizione dei collezionisti una cartolina raffigurante particolari contenuti nel francobollo. Il bollettino illustrativo, inoltre, reca un articolo a firma del prof. Aldo Alessandro Mola, direttore del Centro europeo «Giovanni Giolitti» per lo studio dello Stato in Dronero.