«PINOCHET, LE SCOMODE VERITÀ»

Per esempio nel 1922 Mussolini prende il potere. L'avvenimento si chiamerà «marcia su Roma», anche se il duce nella capitale ci arriva tranquillamente in treno; e nessuno gli fa da ostacolo, non il re, non l'esercito, non i partiti della democrazia liberale, non le sinistre, coi socialisti che conoscono scissioni a catena, e la direzione comunista in treno, diretta a Mosca, per incontrare il mitico Lenin. Alle spalle il biennio «rosso», con l'occupazione delle terre e delle fabbriche, il sogno di una impossibile rivoluzione, gli ufficiali reduci dal fronte sputacchiati e derisi, cosa che ha scatenato la reazione fascista del «biennio nero». Ebbene Mario Spataro, con un libro pubblicato dalle edizioni «Settimo Sigillo», ha trovato non poche somiglianze coi fatti italiani nella vicenda cilena, trent'anni dopo il colpo di Stato dei militari (11 settembre 1973) che rovesciò il presidente Allende. Un colpo di Stato con il palazzo della Moneda, il suicidio di Allende, e un periodo di dura dittatura instaurato in Cile da un generale prima quasi sconosciuto di nome Pinochet. Ma quali le responsabilità di Allende? A valle il fatto che non abbia voluto rassegnare le dimissioni, pure essendo stato sfiduciato dal Parlamento. E a monte, una politica tutta sbagliata nell'ipotesi di poter imitare Cuba. Una politica di nazionalizzazioni forzate, di attacco frontale alla borghesia produttiva, di slogan rivoluzionari più che di gestione concreta del Cile, ridotto sull'orlo della bancarotta. Che importava del resto, visto che il nuovo mondo era alle porte, e presto (lo credevano Castro, Che Guevara e Allende) tutta quanta l'America Latina avrebbe conosciuto il vento di un cambiamento radicale che l'avrebbe portata, volente o nolente, nel campo dei Paesi del socialismo reale? Tutto questo non giustifica, beninteso le torture, le fucilazioni, i «desaparecidos» del tempo di Pinochet; ma chiarisce quanto Allende ci abbia messo di suo. A parte qualche altra considerazione; non ultimo il fatto che Pinochet, perso il terzo referendum sulla sua persona, abbia lasciato senza opporsi il potere. Fidel Castro a Cuba, che di delitti ne ha commessi tanti, a un referendum non ci pensa affatto. Mario Spataro «Pinochet, le scomode verità» Settimo sigillo, 610 pagine, 38 euro