di SIMONA BUONOMANO DEFINIRLO il «Grande Fratello» della terza età sarebbe un errore, ...
è esclusa solo la Tv, per motivi tecnici. Ma soprattutto nessuno di loro sarà eliminato, nessuno verrà pagato, non c'è un premio in palio: l'unica ricompensa sarà il raggiungimento dell'obiettivo comune, cioè l'allestimento di uno spettacolo teatrale da loro ideato che dovrebbe debuttare su un vero palcoscenico. Ispirato a un format norvegese, ripensato però profondamente, «Super senior» vedrà anche la partecipazione, come osservatore d'eccezione, di Pietro Sermonti, giovane attore rivelazione della fiction «Un medico in famiglia», felice di questo nuovo compito: «Entrerò nella casa a fari spenti, sono convinto che i protagonisti siano i super senior, mi metterò al loro servizio e credo che imparerò qualcosa». I 12 vivranno insieme in un palazzo d'epoca situato a Castel San Pietro, paesino in provincia di Rieti, dove si sono già trasferiti da lunedì scorso. Il programma infatti, che oltre alla prima serata domenicale prevede anche una striscia quotidiana alle 13.45, è interamente registrato: il materiale girato viene selezionato e montato a gran velocità da una nutrita squadra di tecnici che hanno "colonizzato" un'ala del palazzo. «Super senior» ha una grande ambizione, come dichiara il direttore di rete Paolo Ruffini: «L'intento è di riscoprire l'Italia attraverso le esperienze di queste persone che hanno attraversato la Storia del Paese, pur non essendone protagonisti», intento visibile anche dalla bella sigla finale, che a differenza di quella iniziale, più sbarazzina, presenta i dodici protagonisti attraverso le foto della loro giovinezza, col sottofondo del brano «La storia siamo noi» di De Gregori. A coordinare il team degli autori Angelo Guglielmi e Bruno Voglino: «Non ha niente a che vedere col Grande Fratello - dice Guglielmi -, è un reality show, ma più innocente e più puro, non ricorre a nessuna astuzia. Sono 12 persone che rappresentano se stesse. Oggi la vecchiaia non è più la fine della vita, ma un età della vita che può ancora riservare sorprese». E di sorprese in serbo questi dodici partecipanti ne hanno tante e già si rivelano poco prevedibili: l'organizzazione aveva proposto delle tracce per guidarli nella realizzazione dello spettacolo, ma loro si sono ribellati, rivendicando autonomia d'iniziativa. Selezionati tra oltre 13 mila persone che hanno telefonato, sono vivaci, pieni di vita e desiderosi di rimettersi in gioco. Molti coltivano da anni l'ambizione di calcare le scene e ora per il loro spettacolo sognano il Teatro dell'Opera di Roma, chissà che non riescano nell'intento: In Norvegia i super senior sono in tournée già da quattro mesi.