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di DARIO SALVATORI L'INTRAMONTABILE repertorio Mogol-Battisti continua ad essere riproposto ...

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Lo stesso non si può dire del materiale dovuto a Battisti-Panella, collaborazione durata dieci anni e da cui, fra il 1986 e il 1994, scaturirono cinque album. Brani senz'altro più difficili, rarefatti, melodicamente spigolosi. È proprio a quel repertorio che si rivolgono le attenzioni del gruppo EquiVoci, un trio milanese composto da Alessia e Giorgia Alissandri e Roberto Martinazzo, musicisti e cantanti giovanissimi con alle spalle esperienze di musica classica, rock sperimentale, balletto. Il risultato è convincente, ennesima trasformazione del repertorio battistiano, con la sezione d'archi (fra cui il violino elettrico di Andrea Mirò) in grande evidenza. Accurata la direzione e gli arrangiamenti di Alerisio Paoletti. Esperimento nobile e coraggioso, ma la scommessa è tutta sul trio e sul progetto teatrale in allestimento. EquiVoci, «Sinceramente non tuo», Sony Music *** Lievemente oscurata da una pletora di artisti latini, compresi i suoi figli, la stella di Julio Iglesias non brilla più come una volta, in compenso sembrano salite le sue credenziali melodiche. Madrileno da anni residente negli Stati Uniti, Iglesias ha cercato, qualche volta affannosamente, un consenso americano in grado di aprirgli le porte di quel successo definitivo a cui tutti gli artisti «familiari» del suo calibro aspirano. Il successo c'è stato, però forse l'errore è stato proprio quello di diventare troppo americano, perdendo quella colorazione iberica in grado di conferire un certo valore aggiunto. Ma un'antologia di Iglesias, soprattutto se dedicata alle canzoni d'amore, è pur sempre una raccolta in grado infiammare il suo vasto uditorio femminile. Sedici canzoni, qualche buon duetto (con Dolly Parton e Willie Nelson), classici di Presley («Can't help falling in love»), Nat King Cole («Monna Lisa»), Don Mc Lean («Vincent»), Morris Albert («Feelings»), Beatles («And I love her»). Venti anni di successi in un inglese sempre più corretto e meno etnico. Julio Iglesias, «Love Songs» Sony Music

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