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Centocinquanta incontri e biglietti già esauriti

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Più di 150 scrittori italiani e stranieri vi parteciperanno quest'anno per rispondere alle domande dei lettori, parlare dei loro libri e dei loro personaggi, in un clima di entusiasmo che ha fatto sì che i biglietti per assistere agli oltre 200 eventi in calendario siano già esauriti. «Tutti gli anni ci stupiamo di tanto successo, e ci aspettiamo che da un momento all'altro le cose cambino», dice Luca Nicolini, presidente del comitato organizzatore del Festivaletteratura, che da domani al 7 settembre riaprirà i battenti nella città dei Gonzaga sulle rive del Mincio, invadendo le piazze, il Palazzo Ducale, il Cortile della Cavallerizza, la casa del Mantegna. In questi e in altri luoghi monumentali scrittori, poeti, filosofi, saggisti, scienziati e saltimbanchi dialogheranno col pubblico. Qual è il segreto del successo del Festivaletteratura, passato in pochi anni da 15.000 a 35.000 visitatori? «Un festival del genere - dice Nicolini - dev'essere breve, tanto ricco di proposte da obbligare le persone a fare delle scelte, in modo che si instauri, fra coloro che optano per un evento piuttosto che per un altro, un'atmosfera di complicità, di comune sentire. Il resto lo fanno lo scenario, i volontari, l'entusiasmo degli scrittori». Ci sono grandi nomi, ma anche autori emergenti. «Miriamo alla promozione sul campo di autori che i critici hanno individuato come sicure promesse della letteratura. E puntiamo anche sulle contaminazioni. Quest'anno ne proporremo una molto forte fra generi diversi come la fiction, la narrativa, il racconto e la poesia. Avremo infatti fra gli ospiti dei grandi narratori, ma anche artisti come il pianista Alfred Brendel. Contaminazioni tra diversi linguaggi artistici sono sempre più degne d'attenzione. Alcuni appuntamenti poi sono dedicati ai giovani. Per loro ad esempio Remo Bodei parlerà di Socrate, Enzo Bianchi di una figura biblica, la Maraini di uno scrittore inglese». Fr. Man.

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