VENEZIA — «Presentare il festival di Sanremo? Con Tony Renis si può fare.
E a febbraio non ho ancora impegni...». A proporsi per il palcoscenico dell'Ariston è Isabella Rossellini, che parla dal Lido a «Off Hollywood-Speciale VeneziA», il magazine di Rai Educational in onda su Rai 3. «Credo che Tony sia la soluzione migliore per il festival - dice la Rossellini - finalmente sarà un artista ad avere la responsabilità di organizzatore, un grande personaggio che ha fatto musica in prima persona e che potrà essere più vicino ai suoi colleghi in competizione, anche dal punto di vista emotivo. Io sul palco dell'Ariston? L'idea mi piace». A proposito di cinema l'attrice ha dato dei consigli ai registi italiani impegnati nella corsa alla designazione per gli Oscar. «Gli americani paradossalmente amano molto i film locali, quelli dove l'Italia mostra il suo volto tradizionale e originalè. La Rossellini ha parlato anche dei suoi obiettivi futuri: «Ho già avuto una vita molto fortunata, ora mi sento soprattutto una madre». Parrucca bionda, gioielli vistosi, lunghe pellicce, teste di volpe al collo e soprattutto quel curioso assurdo dettaglio di due gambe in cristallo su tacchi vertiginosi piene di birra. Così appare Isabella Rossellini nella commedia nera di Guy Maddin «La musica più triste del mondo» in programma alla 60/a Mostra. «Sono una donna cinica, ricca, manipolatrice, che ha però un debole per il protagonista - racconta la Rossellini, capelli corti e look total black -. In piena grande Depressione nella sperduta Winnipeg, cittadina nel cuore del Canada mi invento un assurdo concorso: la canzone più triste del mondo. Sono una imprenditrice della birra e i miei concittadini più sono tristi, più bevono birra, più divento ricca». Accanto alla Rossellini nel film c'è Maria de Medeiros (reduce dal film di Antonietta De Lillo sulla rivoluzionaria napoletana Eleonora Pimentel) e Mark McKinney. Le riprese si sono svolte nella reale Winnipeg, dove vive il regista Guy Maddin, a 40 gradi sotto zero. «Era un set bellissimo e molto affascinante proprio per questo freddo», commenta la Rossellini a proposito del film basato sulla sceneggiatura originale di Kazuo Ishiguro, l'autore di «Quel che resta del giorno». La Rossellini dice che non conosceva il regista «ma quando ho chiesto in giro, ad esempio a Martin Scorsese, che ha tutti i suoi film archiviati, ho scoperto che si trattava di un talento internazionale, anche se piuttosto originale e misterioso visto che ha scelto di vivere un po' da recluso in Canada. Così - prosegue la Rossellini - prima di accettare sono andata a trovarlo ma solo per essere sicura che non fosse troppo stravagante». La Rossellini è sempre più una musa del cinema indipendente americano: «L'ho notato anch'io - spiega - non mi so dare una spiegazione se non per il fatto che il mio interesse spazia nell'arte in generale, mi piace infatti la pittura, il teatro, la fotografia e magari per quello mi scelgono per copioni originali». R. S.