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di CARLO ROSATI VENEZIA — Giornata dell'amore tra gli altri film della Mostra.

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Anthony Hopkins è uno dei grandi del cinema internazionale e Nicole Kidman non manca di stupire per i suoi cambiamenti in ogni film, da com'era in «Ritratto di signora» a come diventava in «Eyes Wide Shut» di Kubrick, dal fantasma-umano de «Gli altri» alla ballerina di «Moulin Rouge» o alla Virginia Wolf di «The hours», che le ha dato l'Oscar. Qui è ancora un'altra Kidman: una giovane donna spezzata, Faunia, con due figli morti, un marito pazzo che non si rassegna al divorzio e tre occupazioni: commessa, mungitrice di mucche e addetta alle pulizie al College Athena, nel quale insegna l'ex-preside Silk che, per la sua accusa di «zulù» rivolta a due studenti afroamericani, sempre assenti alle sue lezioni sulla civiltà occidentale, quella che per lui inzia da Achille, viene accusato di intolleranza. Un film che inizia con un auto in un universo innevato che ha un incidente, e finisce con lo stesso incidente che mostra un seguito, il marito di Fania, il pazzo (Ed Harris), che va contro un'altra vettura. Ripreso dal romanzo di Roth e diretto dal premio Oscar Robert Benton («Kramer contro Kramer») questa tragicommedia racconta l'incontro e la vita dei due nell'America del '98, quella che commenta lo scandalo Lewinski, quella che non manca di tacciare come razzista il professor Sik, un eminente intellettuale ebreo, un uomo che ha una "macchia": è un bianco nato da una donna di colore in una famiglia di neri. Un bel film, con due ottimi attori ma una storia che a tratti si sviluppa troppo lentamente. Una pellicola molto viva, che passa da una situazione all'altra e ci fa entrare nella moderna vita di Tokio, è «L'amore tradotto» di Sofia Coppola, interpretato da Bill Murray nel ruolo di Harris, un attore che va a girare un pagatissimo spot nella capitale giapponese. Murray non manca di mostrare il suo talento umoristico-teatrale: è un vero "americano a Tokio", stupito dell'elettronica giapponese (tende che si aprono automaticamente, fax in camera che trasmettono anche di notte, docce che partono da sole). Un film giocato con brio dalla Coppola, ad un ritmo in alcuni momenti troppo forsennato.

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