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De Hadeln e le scorrettezze

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IL CASO

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Con la riserva, sempre accettata, che se ne scriva solo dopo la proiezione pubblica, l'occasione di cronaca. Accade però che qualcuno, nell'illusione di un ipotetico scoop, scriva subito dopo quella che, in realtà, è una proiezione privata, riservata agli addetti ai lavori. E questo specialmente quando si pensa che un film possa suscitare curiosità o interesse. Come ieri, nel caso di «Segreti di Stato», il primo film italiano in concorso alla 60.Mostra. Il direttore De Hadeln, informato di queste intenzioni, era venuto personalmente alla proiezione stampa del film per chiedere che non si violasse la prassi di sempre, anche per rispetto del regista di cui si sarebbe scritto prima della conferenza consueta, senza ascoltare le sue ragioni. Parole al vento, sono stati in molti, così, — solo però sulla stampa italiana — a contraddirvi senza riguardo. Un consiglio a De Hadeln. Visto tanta scorrettezza, d'ora in poi, certi film, ai critici, li proietti tardi in serata. Anche se qualcuno scriverà di notte, non troverà certo spazi sui giornali del giorno dopo. G. L. R.

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