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Una storia d'amore alla Lelouch

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CLAUDE Lelouch continua, da quarant'anni, a sfornarci storie d'amore, partendo da quel celebrato prototipo che è stato «Un uomo, una donna». Con il passar del tempo vi ha affollato intorno altre occasioni, contaminandovi i generi più svariati. Come nel film di oggi in cui all'amore si alternano il poliziesco, la commedia in musica, l'avventura e lo pseudo surreale. Si parte da un rapinatore di gioiellerie, Valentin (Jeremy Irons), che, a un certo momento, decide di concedersi una vacanza facendo, da solo, il giro del mondo in barca a vela. Ma in Marocco si sente male e si fa vedere da un medico. In parallelo c'è Jane (la cantante francese Patricia Kaas) che canta nei bar e negli alberghi. Anche lei comincia a star male ma anziché ai medici chiede aiuto alla tomba di una famosa guaritrice che continua anche oggi a far miracoli. È chiaro che le due storie si intrecciano e, sia pure tra molte peripezie e, spesso, Valentin, con la polizia alle calcagna, sfoceranno nell'amore: dopo la guarigione di entrambi, lei «miracolata», lui in seguito a un intervento chirurgico. Molta musica, dato che Jane canta celebri canzoni francesi (da «La mer», alle «Feuilles mortes»), molti intrighi quasi gialli perché in Marocco Valentin è sospettato di aver derubata una ricca turista italiana (Claudia Cardinale), molti affanni perché le barche a vela, i malanni dei due, alcune trasferte nel deserto, si ingegnano di suscitarne quasi ad ogni svolta. Tutto però molto lento, nonostante l'avventura, e con continui, spesso gratuiti salti di registro quando i generi si alternano fra loro. Le canzoni (dal '20 al '70) susciteranno comunque qualche nostalgia. G. L. R.

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