La regista non può vedere il suo film

È cominciato tutto ieri sera con il gran gala per l'inaugurazione. Ma si tratta solo dell'inizio. Dopo la «scorpacciata» di Woody Allen sono in arrivo altri divi. Questa mattina giuge Jhonny Depp, protagonista di «Once upon a time in Mexico» film di Roberto Rodriguez fuori concorso. Ma oggi è soprattutto il giorno dell'arrivo di Omar Sharif, primo Leone d'oro alla carriera della 60esima edizione e protagonista del film «Monsieur Ibrhaim e i fiori del Corano», presentato sempre fuori concorso. Sharif sarà accompagnato, oltre che dal regista del film, Francois Dupeyron, anche da Pierre Boulanger, giovane coprotagonista della pellicola. C'è anche una situazione paradossale: quella della regista 15enne Hana Makhmalbaf, che aprirà la settimana della critica con il film «Joy of madness». Per lei È scattato il divieto a entrare nelle sale di proiezione della mostra perché i film, non avendo ancora passato il visto della censura, sono tutti vietati ai minori di 18 anni. E la ragazza rischia anche di non poter vedere il suo stesso film. La giovane regista è arrivata ieri al Lido assieme al fratello maggiore e ha espresso il proprio rammarico per non poter vedere alcuni film in programmazione alla mostra. I responsabili della settimana della critica stanno cercando di ottenere una dispensa per permetterà alla 15enne libero accesso nelle sale. Per oggi, assicurano gli organizzatori, giorno della proiezione ufficiale del suo film, arriverà comunque sicuramente la prevista deroga. Se non sarà così non potrà assistere alla visione del suo stesso film. Ma c'è anche tanta mondanità e la serata cruciale sarà quella di sabato. Infatti il «Cafè del Mar» di Ibiza sbarca in Laguna per una grande festa di ambientazione brasiliana in omaggio alla Mostra del Cinema con 150 invitati eccellenti. L'appuntamento, tra i più attesi delle notti veneziane, è al «Pachuka» sulla spiaggia San Nicolò del Lido. La megafesta coinvolgerà i personaggi più in vista del mondo dello spettacolo e del cinema, nonchè gli immancabili delle cronache mondane. Sbirciando sulla lista degli invitati ci sono: Marta Marzotto, i Borbone, il principe Giovannelli, Tiziana Rocca, Chicco Testa, l'attrice Gong Li; e poi, ancora, Edoardo Costa, Beppe Convertini, Sara Ricci, Antonella Elia, Alessia Merz, Stefano Bettarini, Nick the Nightfly, Roberto Piccinelli, Katia Noventa, Massimo Garzia, la scrittrice Micaela Gioia, Dario Vergassola, quelli di Mtv con Victoria Cabello, il filosofo Stefano Bonaga, Isabella Borromeo e tanti altri. Il party è a tema. Il «White Tropicalia» parte alle 21, sotto il segno del Brasile anni Settanta: suggestiva la scenografia in riva al mare, in cui predominano il bianco, i fiori, lo stile brasiliano degli anni Settanta, proprio del cosiddetto Tropicalismo, movimento musicale nato per protesta contro il regime politico di allora. E attenzione: l'abito bianco è d'obbligo per ricreare la magica atmosfera del Capodanno di Rio. E su tutta la mostra grava tetro l'anatema del «faraone», Peter Greenaway: «Il cinema è morto - afferma in una intervista esclusiva a "Off Hollywood", il magazine di Rai Educational - almeno nelle forme che conosciamo. La nuova sfida è tutta nella tecnologia». Greenaway, che presenterà come evento speciale al Lido la terza parte de «Le valige di Tulse Luper», risponde così indirettamente al direttore della Mostra De Hadeln che più volte si è detto in disaccordo con la sua visione.