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CHI uccise Luther King? Come per la morte di J.

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Il killer viene arrestato a Londra due mesi più tardi, si chiama James Earl Ray, e in un primo momento confessa. In seguito ritratta, affermando di non essere lui l'assassino; anzi sostenendo di sapere chi sia il vero colpevole. James Earl Ray in realtà ha già dei precedenti penali, per rapina, alcolismo, e spaccio di dollari falsi. I giudici non gli credono e lo condannano a 99 anni di reclusione. Ma dopo qualche anno riesce ad evadere. Arrestato di nuovo continua a sostenere la propria innocenza; una volta di più senza convincere i giudici. Non credono tuttavia che sia stato lui a sparare la vedova Corrette King e il figlio Dexter che nel 1997 portano in tribunale Loyd Jowers, il proprietario di un caffè di Memphis, che si è vantato di avere organizzato per centomila dollari l'omicidio del leader nero. Ma anche questa inchiesta si chiude ribadendo la colpevolezza di Ray. Ultima in ordine di tempo l'iniziativa del giudice Joe Brown che ha chiesto di riaprire il caso sostenendo che le pallottole che hanno ucciso Luther King non provengono dallo stesso fucile in possesso di Earl Ray. A tutt'oggi comunque il mistero della morte di Martin Luther King rimane almeno in parte insoluto. A lui sono dedicate molte vie, piazze, poesie e canzoni; non ultima la famosissima: «Pride-of the name of love» degli U2. R. U.

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