«De Hadeln? Ha fatto un ottimo lavoro».
Ed è anche questo il segnale di una Mostra di Venezia che si apre senza polemiche e contrasti. «Quest'anno - dice Riva - il programma, almeno sulla carta, è molto interessante. Poi ci sarà da discutere su alcuni film a cominciare da quelli italiani che vogliono cambiare la storia del nostro Paese. Io credo che la storia non vada cambiata dai registi ma dagli storici, comunque sarà un elemento di discussione anche positiva. Ho sempre apprezzato il lavoro fatto da de Hadeln, anche lo scorso anno, e vorrei che continui fino alla fine del quadriennio». Riva è d'accordo anche sulle critiche che il direttore ha rivolto alla città di Venezia: «Ha ragione - dice - purtroppo l'apatia veneziana non permette di uscire da uno spirito mercantile che ha trasformato Venezia in un posto dove la gente arriva, spende i soldi e scappa. Ha ragione de Hadeln a lamentarsi perchè la Mostra ha pochi soldi: sono convinto che il Festival di Venezia debba avere un budget più alto». L'unico appunto riguarda la composizione della giuria: «De Hadeln non riesce a mettere insieme giurie convincenti - dice Riva - non so se gli piace avere giurie obbedienti che fanno quel che vuole lui ma dei componenti di quest'anno l'unico che ha un suo valore riconosciuto è Monicelli. Gli altri, a cominciare da Stefano Accorsi, non mi convincono».