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A Verona vincono le bugie

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Una stagione di prosa che nella prima parte è stata riservata agli spettacoli del 55mo Festival Shakespeariano aperto il 9 luglio dal «Sogno» degli inglesi del Watermill Theatre, seguito dalla «Dodicesima notte» allestita da Latella con un cast di sole donne e conclusa dal «Mercante di Venezia» del Teatro dell'Elfo, interpretato da Ferdinando Bruni. Come tradizione chiuderà la stagione Goldoni, quest'anno con il «Bugiardo» affidato alla regia e all'interpretazione di Glauco Mauri, che sarà in scena dal 23 al 30 agosto. Il «Bugiardo» del titolo non sarà Mauri, che interpreterà Pantalone, ma Roberto Sturno, nei panni di Lelio, in un allestimento nel quale figurano anche Giulio Pizzirani, Stefania Micheli, Valentina Valsania e l'Arlecchino di Giorgio Lanza. «È la prima volta - afferma Mauri - che la nostra compagnia affronta, dopo 23 anni, un testo di Carlo Goldoni. È un appuntamento che abbiamo meditato a lungo, e al quale non potevamo mancare; perché Goldoni rappresenta una delle più gloriose realtà del teatro ed "Il bugiardo" è una delle sue opere più amate. Lo affronterò sempre con Roberto Sturno, che sarà il bugiardo». Lelio, infatti, è il bugiardo. Le sue bugie hanno sempre bisogno di un punto d'appoggio. Rischia di inimicarsi tutti con le sue invenzioni. Al padre, il Pantalone impersonato da Glauco Mauri, afferma di non aver alcun impegno di matrimonio; ma alla fine giunge a Venezia, Cleunice, la romana, alla quale Lelio aveva fatto la "promessa", la sposa e promette di non mentire più. «Le spiritose invenzioni di Lelio - afferma Glauco Mauri - aprono un colorito interrogativo sul fascino ambiguo, ma non privo di poesia, che può nascondersi nella bugia. In un mondo impigrito dalle consuetudini e da polverose regole, come è il nostro, l'affascinante poetica del bugiardo porta un bagliore di vita e di allegria che ci diverte, ma che ci fa anche riflettere sulle nostre debolezze e i nostri difetti».

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