SI CANDIDANO ARAGOZZINI E SHEL SHAPIRO

Per il nuovo Festival già si candidano due «pezzi da novanta». Uno è Adriano Aragozzini (nella foto), produttore artistico ed ex organizzatore del Festival, che aspetta una chiamata dalla Rai. Per l'organizzazzione «si parla di persone che non sono amate dall'industria discografica - dice Aragozzini - gente che non ha mai organizzato un Festival. Ma forse si sono dimenticati che il sottoscritto riportò a Sanremo gli stranieri che cantavano in gara, l'orchestra, abolì il playback e, soprattutto, portò in gara gente come Cocciante e Renato Zero». Aragozzini annuncia di aver già pronto un progetto per Sanremo 2004: «Il Festival deve ritornare alle canzoni e ai cantanti - dice - Bisogna togliere molto spettacolo televisivo e ridare spazio alle canzoni. Un'edizione così avrebbe bassi ascolti? Non credo, i miei Festival fecero ascolti straordinari». E alla direzione artistica si candida Shel Shapiro, 60 anni il 16 agosto. La sua carriera partì con i Rokes sulle note di hit come «Un'anima pura», «È la pioggia che va» e «Bisogna saper perdere» e ha un solo rimpianto: aver abbandonato le scene per circa un ventennio, dal '71 alla fine degli anni 80, per lavorare dietro le quinte come autore per interpreti come Mina, Patty Pravo, Mia Martini e come produttore di colleghi come Enrico Ruggeri. Personaggio simbolo della ribellione giovanile negli anni '60, è un artista al passo con i tempi. A Sanremo, se ne avesse la possibilità, Shel porterebbe «il meglio di ogni genere, dal rap alla dance, seguendo solo un criterio: la pelle d' oca». Largo alla musica che piace al pubblico più giovane e stop alle presenze di «cloni» o «abbonati come Matia Bazar, Ruggeri e la Oxa». Il potere della musica «dovrebbe riprendere il sopravvento sul potere della politica nella musica».